Baci di Busca, ragazzi di strada

Concettuale assai. L'acqua calda al polo !

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Baci di Busca, ragazzi di strada
Concettuale assai. L'acqua calda al polo !
Baci di busca, ragazzi di strada.
 
Si può dedicare una vita a un’attività o a un sogno, credere di conoscere bene ciò di cui ci si occupa. In realtà la mente umana segue uno sviluppo, nello svolgere quell’ attività o perseguire quel sogno, tutto suo. Cresci credendo di sapere le cose e in realtà tanto ci sei immerso da non renderti conto delle nuove correnti o increspature, delle evidenze che tu stesso hai contributo a creare.
L’ espressione ragazzi di strada è d’uso frequente. Ogni generazione ha trovato, se l’ha cercata, la sua strada. Una strada in cui si è giocato a pallone. Tutti i ragazzi di strada hanno avuto una panchina, un muretto, una transenna, una scalinata su cui stazionare in attesa delle ragazze. Avevo evidenziato come una grande cosa la tracciatura dietro la balbo di quest’estate e pubblicato su movie un racconto di rimpianto per quando ancora si poteva giocare a pallone per strada. Il secondo posto in cui i ragazzi di strada sono poi andati a giocare a pallone è stato l’oratorio. Alcuni ne venivano espulsi con l’età e qualcuno grazie a parroci e dirigenti manager è arrivato nell’olimpo (si pensi alla storia del nostro delegato uefa Demetrio Alberini). L’oratorio è stato poi affiancato dalla società sportiva : un micro oratorio dedicato al dio pallone prima, una sgangherata bottega spesso dedicata ai soldi poi. Nello scorrere di questi anni sempre di più i genitori hanno mandato i ragazzi nelle società sportive anziché per strada. Era naturale evoluzione.
Non apro un discorso su come a mio avviso i ragazzi di strada siano più talentuosi dei ragazzi cresciuti a nutella. La letteratura (si legga Benni su Torinocalcio) ha già mitizzato e glorificato i tempi della strada ed io modestamente mi accodo.
 
Voglio attirare l’attenzione su come le società cresciute in questi ultimi 10 anni ( periodo vissuto dai ragazzi della Dream Team e quindi giudicabile ) ABBIANO TRATTATO i ragazzi di strada.
Le società sono divenute sempre più monocratiche (presidente padrone) , la dirigenza ha coinciso spesso con l’essere genitori dei giocatori , i giocatori cresciuti dalla scuola calcio in un unico ambiente sono stati portati a pensare che non esista altro modo di fare calcio oltre a quello conosciuto.
 
Se si guarda le Società con settore giovanile si trova quasi sempre nella prima squadra un drappello di figli di dirigenti che costituiscono la continuità a prescindere dalla loro forza o forma fisica. Dagli allievi in su la selezione non è stata più meritocratica perchè quelli che si potevano vendere erano stati venduti e quindi è privilegiata la tranquillità e stabilità del gruppo ai valori sportivi.
A questa tipologia di SQUADRA DI ADULTI si contrapponeva esclusivamente in questi dieci anni la tipologia delle squadre di “amici” (bar, rione, lavoro) che trovando un finanziatore (il processo inverso otteneva gli stessi risultati) avevano il vantaggio di essere più motivate (si pensi a italia 61, san salvario, etc) ma le incognite legate all’età e alle possibilità economiche fluttuanti. Questa seconda tipologia di SQUADRA DI ADULTI garantiva molte più emozioni ma legate a un tempo più ristretto. Spesso accoglievano giocatori che avevano messo “la testa a posto” creando famiglia e risentivano la voglia di giocare dopo un periodo di inattività e cercavano i quattro calci senza troppi allenamenti o rompiture. Di questa seconda tipologia erano tutte le squadre di terza categoria che abbiamo incontrato nel 2003-2004 fino a quest’anno quando siamo andati a Caprie.
 
L’età media della terza categoria è sempre stata alta e molti erano e sono ex ragazzi di strada diventati adulti che hanno dato vita a uno stile di gioco della terza Categoria. E’ lo stile di gioco che ben abbiamo conosciuto in questi anni; stile basato troppo spesso sull’intimidazione fisica, sui falli e sui tentativi di condizionare l’arbitro, sulle perdite di tempo e sui trucchetti da sceneggiata. I ragazzi di strada in realtà, e parlo da parte in causa, da fondatore dell’Under 16, non sempre hanno dato in tale contesto il meglio di sé. Invecchiando a volte i freni inibitori deflettono e un padre di famiglia che prende a botte un altro padre di famiglia per il pallone non è un eccezione. Il caso Licursi è sfociato in dramma ma sicuramente è la punta di un iceberg…
 
Quindi, ricapitolando e tornando alla storia della D&T, i ragazzi di strada in questi ultimi dieci anni hanno giocato sempre di meno nelle società classiche e una piccola parte di loro ha riempito la terza Categoria.
Nelle squadre che hanno vinto i gironi negli ultimi anni (ma la composizione era omogenea in tutto il girone) vi era una netta prevalenza numerica di ex ragazzi di strada e una marginale presenza di studenti universitari o laureati ( si pensi come cogliemmo l’eccezione Franceschina in cui il gruppo di amici aveva un ambito medico). Le autovetture fuori dai campi sono costose ma di gente che in genere fa un lavoro subordinato o in proprio. Per intendersi in terza categoria non abbiamo giocato contro tanti impiegati in questi anni.
Questo tipo di squadre di adulti , la squadra di amici con finanziatore, piena di ex ragazzi di strada, dopo la promozione nella categoria superiore spesso ritornava in terza nei primi due anni successivi o, se il finanziatore investiva, passavano alla serie superiore.
Questa TERZA CATEGORIA che abbiamo conosciuto noi E’ STATA quindi popolata esclusivamente di ex ragazzi di strada, di tante botte, e di nessun giovane.
 
Taccio su cosa abbiamo fatto noi negli anni passati (questo capitolo andrebbe scritto con calma) perché non è il momento di imbrodolare di elogi i nostri ragazzi che non sono ex ragazzi... Ricordo solo che la composizione sociale della nostra squadra ( eccezione capra&censi and mister) era assolutamente omogenea a quella delle altre squadre.
 
Veniamo al dunque. L’anno in corso e i nuovi inserimenti.
 
La prima partita di quest’anno avevamo in campo un’eta media di 22,8 , la formazione più giovane che possiamo schierare sfiora i 21 mentre la più vecchia i 24. E’ quindi un dato di fatto che la nostra squadra è giovane e in questo si è differenziata dalla storia passata.
Sei mesi in testa alla classifica e i punti raggiunti certificano già che una squadra giovane è stata quest’anno competitiva fino all’ultimo e questa è la novità più incontestabile che abbiamo portato al Campionato di Terza Categoria di Torino. Ricordo solo un grande Bacicalupo circa dieci anni vincere a man bassa portando tutta la squadra Juniores (non però ragazzi di strada come i nostri espulsi dalle società e finiti su un divano)  .
Torniamo un attimo con la memoria a Settembre, a quella prima formazione. L’anno scorso abbiamo imparato a prendere meno botte vincendo anche la Coppa Disciplina. I due quindicenni (ragazzi di strada) per il secondo anno di seguito hanno scelto ( quindi assai coscientemente ) anziché la società tradizionale e i coetanei, il campionato di terza categoria con noi che eravamo arrivati quart’ultimi.
Abbiamo accolto tre amici che giravano per società con motivazioni decrescenti. Paolo90 faceva salire a tre il numero dei ragazzi e sceglieva il 17 per crescere anziché la maglia da titolare coi coetanei. fabio e peppe erano stati giocatori fantastici e ci sorprese la loro scelta. Le motivazioni erano solide, e confermate ora dai fatti, le persone sincere e serie. Eppure qualche difficoltà per l’inserimento di questi 3 nuovi mi sfuggiva. Erano e sono giocatori di un'altra categoria, abituati alle seriosità e ai soldi del calcio dilettantistico. Erano cosi diversi professionalmente e tecnicamente per andare a giocare con una squadra di amici in cui gli allenamenti sono facoltativi.
 
Ora che la storia ha avuto il suo corso possiamo dire che i viaggi tutti i giovedì da milano o la presenza a fare il tifo in panchina ci hanno mostrato l’adesione gratuita e sincera dei due forti. Paolo90 dopo l’esordio con doppietta vincente è pienamente integrato e la sua musica o i suoi commenti sottovoce si avvertono di più quando è in gita scolastica.
 
 
I tre a meta marzo ci sono stanno provando fare quello che stanno facendo gli altri. I tre 90 hanno vissuto da vincenti i loro 16 anni calcistici e i due nuovi, forti, hanno messo il loro con spirito sempre più simile a quello degli altri. I fatti dicono che da 15 siamo passati a 18 e che l’inserimento è stato positivo. Anche se fino a maggio possiamo godere di questa soddisfazione dobbiamo ragionare e guardare al futuro costruendo il dopo campionato. Per questo interrogandomi sull’esito di questi inserimenti sono arrivato a capire che cosa mi sfuggiva, che cosa non avevo compreso quest’estate, e forse tutta la vita.
 
Ho scoperto l’acqua calda direte voi adesso che vi spiego. Ma è acqua calda al polo, secondo me.
 
Tutti e tre i nuovi NON erano ragazzi di strada. Erano quindi diversi da tutti i loro compagni.
Capra e censi si erano “infiltrati” singolarmente mentre loro venivano rumorosamente da Società e da rimborsi spesa. Non venivano a giocare in terza perché da ragazzi di strada non avevano alternativa. Sceglievano di abbandonare le stalle confortevoli e remunerate per andare nella peggiore categoria del mondo, quella dove si prendono un sacco di botte.
Ci sono venuti con la loro faccia per bene da studenti ma con dei piedi che hanno spesso suscitato l’invidia degli avversari.
Oggi, al termine di un anno, grato e onorato di aver allenato due giocatori così forti e di aver avuto la loro stima,constato che si erano auto espulsi dalle società classiche per … saturazione.
 
Non abbiamo quindi solo raccolto e fatto giocare i ragazzi senza possibilità
che si alzavano dal divano.
Abbiamo giocato per un anno con tre nuovi compagni che l’avevano scelto con una maggiore possibilità di alternative.
Il fatto che non fossero ragazzi di strada rende ancora più significatica questa scelta.
Vuol dire che il primato del calcio, o degli altri valori che noi D&T possiamo esprimere,
ha avuto in questo caso la meglio
rispetto alle comodità garantite ma noiose
del calcio prezzolato.
 
Se però tutto ciò è vero la seconda novità incontestabile che apportiamo a questo Campionato di Terza Categoria è che può essere competitiva una squadra giovane che raccoglie ragazzi di strada espulsi dal sistema insieme a ragazzi che si sono auto espulsi dal sistema e hanno trovato in questa categoria stimoli adeguati e per noi fortunatamente produttivi.
 
Possono quindi convivere e vincere PACIFICAMENTE insieme
ragazzi di strada e ragazzi non di strada.
Ha sbagliato chi ha espulso i primi dal sistema.
 
Oggi abbiamo visto che è possibile dove a comandare sono gli ex ragazzi di strada. Ma quanti dimenticano di esserlo stati…
 
 
 
 
 
 
Nota Bene : La novità più importante che abbiamo apportato al campionato di terza categoria di torino poiché mi sembra ancora oggetto di “contestazione” non l’ho citata. Mi basti il cuore pieno della vittoria più grande mai raccolta sinora su un campo di calcio.


Scritto da nanus
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