La carriera televisiva di Renzo Arbore inizia nel 1969. Anni di contestazioni, aspri confronti, protesta. Un momento sociale e politico particolare che ispira ad Arbore il primo programma televisivo come autore e conduttore. "Speciale per voi" è un programma musicale che, senza artificiose forzature come avviene nella televisione di oggi, testimonia fedelmente il clima di confronto e contestazione dell'epoca. Un programma che tiene a battesimo nomi come Lucio Battisti, tanto per farne uno. Il pubblico in sala interviene e critica (anche apertamente) gli ospiti che vengono ad esibirsi. E' nato così il primo talk-show della televisione italiana.
Nel 1976 gli italiani abituati alla domenica televisiva di "Domenica In" scoprono che sull'altro canale Rai, "il 2°", c'è "L'Altra domenica". Renzo Arbore inventa questo show "alternativo" che diventa ben presto un cult della televisione. Il pubblico entra in diretta col programma per la prima volta. Lancia Roberto Benigni (nelle improbabili vesti di critico cinematografico), il cugino americano Andy Luotto, i cartoni animati di Maurizio Nichetti, i collegamenti con Mario Marenco da Roma e Isabella Rossellini da New York.
Nel 1981 torna in tv come autore e conduttore di "Tagli, ritagli e frattaglie" e "Telepatria International".
Nel 1984, in occasione del 60° anniversario della radio Rai, realizza quello che era probabilmente un suo sogno già di qualche tempo: inventa e conduce "Cari amici, vicini e lontani", riuscendo a coinvolgere Radio e Televisione in un matrimonio sembrato fino ad allora difficile, se non impossibile. Mitiche voci radiofoniche si vedono in televisione.
Il 1985 è l'anno di "Quelli della notte", programma TV che inaugura la "seconda serata" nella quale Arbore troverà poi la sua collocazione più propria. La trasmissione è il trionfo dell'improvvisazione al suo stato più alto, imponendo uno stile nuovo, in cui i protagonisti nel salotto "cazzeggiano" chiacchierando a ruota libera seguendo solo un filone decretato dal tema della puntata, sfociando in una comicità sorprendente in quanto improvvisata ed improvvisa. Un'arte più unica che rara, questa, nella televisione odierna.
Nel 1987 parte la striscia quotidiana di "D.O.C.", programma musicale con "Denominazione di Origine Controllata", come avverte il titolo, che Arbore collocherà un anno dopo nella fascia oraria "notturna" a lui prediletta nella trasmissione dal titolo "International D.O.C. Club".
Ma questo è l'anno di "Indietro Tutta", programma satirico che fotografa e stigmatizza sul nascere la televisione che oggi vediamo (se proprio non possiamo farne a meno...). Arbore è ammiraglio di questa nave che naviga all'indietro, coadiuvato, nelle 65 puntate quotidiane, dal "bravo presentatore" Nino Frassica. Una ciurma bizzarra che, vedendo la televisione di oggi tra "quizzoni", "veline coccodè" e "sponsorao col cacao meravigliaio", ci aveva preso in pieno in tutto e per tutto!
Nel 1990 conduce "Il Caso Sanremo", dove in un processo simulato è giudice su fatti e misfatti della storia canora sanremese attorniato da una improbabile corte ed avvocati interpretati da Michele Mirabella e Lino Banfi.
Due anni dopo rende un sentito omaggio televisivo a Totò con "Caro Totò… ti voglio presentare". Un programma per celebrare la grandezza artistica del più grande in assoluto: il Principe della risata.
Nel 1996 conduce senza sosta per 22 ore "La Giostra", in diretta via Satellite per Rai International di cui è diventato intanto direttore Artistico e Testimonial.

Sabato 22 gennaio 2005 il grande ritorno televisivo. A parte una brevissima serie andata in onda nel 2002, tanto per non perdere il vizio e lo sfizio ("Son felice sol così quando canto notte e dì: Do Re Mi Fa Sol La Si"), è con "Speciale per Me", ovvero "Meno siamo, meglio stiamo", che Arbore compie il suo ritorno in TV vero e proprio, dimostrando ancora una volta di essere avanti a tutti di almeno un decennio. Realizza un programma televisivo (fascia notturna, of course!) in cui i televisivamente "maleducati" spettatori di oggi scoprono di divertirsi ascoltando un pezzo di musica jazz (addirittura!!!), tra una battuta e un'altra, passando per la rivisitazione di reperti televisivi "dispersi" di grandi artisti che hanno caratterizzato la televisione italiana. Tra i profumi deliziosi dei mangiarini preparati da Marisa Laurito (che il redattore non avrebbe mai creduto fossero reali, se non li avesse assaggiati personalmente in trasmissione!), aiutata - Marisa - dallo chef "che è stato anche in Francia", ad un "volo alto" di cultura garantito dal... fratello di Michele Mirabella (per il quale il fratello "è un perdi giorno!"); da un'improvvisazione a un'altra di Renzo Arbore con i suoi ospiti-amici ad un pezzo jazz puro o d'avanspettacolo, come il tormentone "Voglio fare la modella" del maestro Leo di San Felice. E ancora tanti esilaranti spezzoni televisivi e cinematografici, alcuni dei quali chissà se e quando avremmo potuto rivedere. Insomma, una trasmissione da godere "tutttatuttatutta", come la bevanda antiruggine che il presentatore Stornaiuolo si ostina a far bere ad Arbore dopo anni di inattività televisiva. Un programma (non chiamatelo "format"!) con cui Renzo si oppone con forza e chiarezza allo strapotere dell'auditel. Ma "Meno siamo, meglio stiamo" è stato un vano auspicare: le previste 4 puntate iniziali, dato il successo strepitoso di pubblico, si sono moltiplicate per cinque!

E ancora una volta precursore dei tempi, il 2 ottobre del 2007, tra i primissimo in Italia, è già in diretta streaming con RENZO ARBORE CHANNEL!



 

 

A cura di Denis Gianniberti


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