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Pubblicazioni in Campidoglio per il padre della sinistra e Sesa Tatò
Nozze (a sorpresa) per Vittorio Foa
Lui ha 95 anni, la moglie 80
Cerimonia in Comune. La figlia: non lo sapevo neppure io
STRUMENTI
ROMA - «Sì, ci sposiamo. Ma non vorremmo che, ora, ci faceste un ricamo. Per carità, noi siamo solo due vecchietti, a chi volete che interessi questa storia...». La voce di Maria Teresa Tatò, squillante e gentile, arriva dal telefono della casa di Formia, dove «Sesa», 80 anni il prossimo 30 gennaio, vive da tempo insieme a Vittorio Foa, padre nobile della sinistra italiana, classe 1910: il promesso sposo è lui. Le pubblicazioni sono state affisse in Campidoglio qualche giorno fa. Altro che Carlo e Camilla: le nozze dell’anno sono davvero alle porte.
Vittorio Foa con Sesa Tatò
«Ci sposeremo in chiesa? Ma scherziamo...
Lo faremo in Comune, naturalmente. La data però non l’abbiamo ancora decisa, abbiamo solo preparato i documenti» si schermisce timida Sesa, che è la sorella di Antonio Tatò, lo storico portavoce del segretario del Partito comunista italiano, Enrico Berlinguer, lei stessa giornalista e intellettuale schierata tutta la vita dalla parte degli operai e degli studenti. Vittorio Foa, 95 anni da compiere il prossimo 18 settembre, politico, sindacalista, scrittore, nipote del rabbino capo di Torino, dal ’35 al ’43 rinchiuso in carcere dai fascisti, ora è in casa, vicino a lei. Ascoltano brani di musica classica. La casa è un ex frantoio, il mare pontino è a pochi chilometri. Un giorno Vittorio Foa disse al Corriere : «Quand o si è vissuti così a lungo e così bene, non si può abbandonare. Devo darmi un progetto».
E un progetto, lui, se lo è sempre dato: deputato alla Costituente, parlamentare per tre legislature, nel Partito d’Azione e poi nel Partito socialista, fondatore del Psiup nel ’64, segretario nazionale della Fiom, docente di Storia contemporanea nelle Università di Modena e Torino negli anni Settanta, eletto senatore Pds nel ’91 dopo la «svolta» di Occhetto. Sempre inquieto, anomalo, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo. Non è forse, ora, questo bel matrimonio, un altro progetto assai affascinante? «Sicuramente - risponde emozionata la figlia maggiore di Vittorio, Anna Foa -. A me neanche l’avevano detto, pensate un po’, è stata una bella sorpresa. Sesa mi ha appena spiegato che ci tenevano a dirmelo a voce, alla prima occasione... Così ora prenderò il primo treno da Roma e andrò a Formia a trovarli. Sono contenta, certo, è una bella sorpresa, se loro sono contenti sono contenta anch’io, ma direi che è quasi una formalità, un atto burocratico. Perché il loro matrimonio, ormai, dura da 26 anni, da quando cioè stanno insieme...».
Anna è la primogenita dei tre figli avuti da Vittorio Foa durante il suo primo matrimonio con un’altra figura storica della Resistenza italiana: Lisa Giua Foa, origini ebraiche e torinese come lui, ex partigiana, collaboratrice diretta di Palmiro Togliatti, quindi approdata a Lotta continua , storica e saggista di peso, morta a 82 anni il 4 marzo scorso a Roma. E’ lei la Lisetta che compare in Lessico famigliare , il celebre romanzo di Natalia Ginzburg , premio Strega nel 1963. Oltre ad Anna, docente di Storia moderna all’Università La Sapienza di Roma, Vittorio e Lisa Foa hanno avuto altri due figli: Renzo, giornalista, ex direttore dell’ Unit à , e Bettina, esperta di economia internazionale. «Mia madre e mio padre sono stati 40 anni insieme, si sposarono nel 1945 - racconta Anna Foa -. Ma dopo la separazione, decisa a metà degli anni Settanta, non si erano mai curati di divorziare, non tenendo tanto alle formalità burocratiche...».
Anche per Sesa Tatò, saranno queste le seconde nozze: il suo primo marito, infatti, è stato Sergio Garavini, un altro torinese, storico leader della Cgil e del Pci, in seguito poi tra i padri fondatori e primo segretario di Rifondazione comunista, morto a 74 anni nel 2001. Regali in vista? «Non ci ho ancora pensato - scherza Anna Foa -. Sicuramente, nella casa di Formia, oggi porterò loro delle buone letture e tutta la mia compagnia». Le nozze, dunque, sono vicine. Il lungo elenco delle pubblicazioni esposte in Campidoglio, rivela anche il prossimo matrimonio tra lo scrittore Niccolò Ammaniti («Branchie», «Fango», «Io non ho paura») e l’attrice Lorenza Indovina («Ad occhi aperti», «La vita come viene», «Almost Blue»), ma oggi quasi non ci si fa caso. «Nonostante le sue nequizie ho sempre amato il mondo e esso mi ha ricambiato» disse un giorno Vittorio Foa al Corriere . La favola continua.
Fabrizio Caccia
30 aprile 2005