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E' morto Santiago Carrillo
storica figura anti-franchista

Figura di spicco del partito comunista spagnolo è morto nel pomeriggio a Madrid. Con Berlinguer e Marchais aderì all' "eurocomunismo"

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MADRID - E' scomparso oggi all'età di 97 anni Santiago Carrillo, storico dirigente del partito comunista spagnolo, del quale fu segretario dal 1960 al 1982. Carrillo è morto nel sonno nella sua abitazione durante il pomeriggio. Il dirigente del Pce aveva subito un peggioramento della sue condizioni di salute nell'ultima settimana. Il corpo verrà mostrato al pubblico in un obitorio di Madrid a partire da stasera.

Nato a Gijon il 18 gennaio 1915, durante la guerra civile aderì al partito comunista spagnolo e dopo la vittoria dei franchisti lasciò il paese per soggiornare in Francia e Unione sovietica. Nel 1977, morto il dittatore Francisco Franco, fece ritorno in Spagna dove nel frattempo il partito comunista era tornato a essere legale e fu eletto in parlamento.

La sua politica moderata e riformista, che gli fece seguire il segretario del partito comunista italiano Enrico Berlinguer e quello del partito comunista francese Georges Marchais nell'adesione a quello che venne chiamato "eurocomunismo", gli costò l'espulsione dal Pce nel 1985.

Josè Luis Rodriguez Zapatero lo invitò ad aderire al Psoe, ottenendo tuttavia un netto rifiuto. Nell'immaginario collettivo resterà soprattutto un'immagine, quella del 23 febbraio del 1981, quando, durante l'occupazione del parlamento da parte dei militari che tentavano un colpo di stato agli ordini del colonnello Antonio Tejero, Carrillo rimase in piedi impassibile, unico insieme al capo del governo, Adolfo Suarez Gonzalez, per ironia della sorte ex ministro franchista.