Politica

Cannabis, sì all'uso terapeutico. Dal Pd una legge ad hoc

Tra le misure della proposta, depositata dai senatori 'democratici', accesso più facile ai farmaci cannabinoidi, aree destinate a coltivazione per il fabbisogno nazionale e aperture per la 'produzione privata

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ROMA - La liberalizzazione della cannabis a scopi terapeutici potrebbe essere presto, anche in Italia, non più argomento di dibattito, ma una realtà. Come preannunciato nei giorni scorsi, il senatore del Partito democratico Luigi Manconi ha infatti depositato oggi il disegno di legge che vorrebbe introdurre la possibilità dell'uso curativo della canapa e maggiori aperture per l'accesso ai farmaci che già la contengono. Il provvedimento mira anche a ridurre i divieti per la coltivazione, estendendola ai privati.

"In Italia l'uso terapeutico della cannabis - ha sottolineato Manconi - è ancora un tabù mentre da anni la letteratura scientifica ha mostrato l'efficacia dei farmaci a base del principio attivo Thc per molte malattie. Questo disegno di legge vuole semplificare le procedure e facilitare l'offerta dei preparati a base di cannabinoidi per chi ne ha bisogno".

Ad aderire all'iniziativa anche i senatori Palermo (Gruppo per le autonomie-Psi-Maie), Valentini (Pd), Esposito (Pd), Lo Giudice (Pd) e Lai (Pd).
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Con il ddl, inoltre, si vogliono includere anche le "persone giuridiche private" tra i soggetti autorizzati alla coltivazione di piante di cannabis per scopi terapeutici, legittimando 'espressamente' la coltivazione per uso personale. Si semplificherebbero, poi, le modalità di importazione, consegna, prescrizione e dispensazione dei farmaci e s'individuerebbero "aree idonee" alla coltivazione per far fronte al fabbisogno nazionale. Il testo introduce anche una specifica causa di non punibilità (anche sotto il profilo amministrativo) per chi si procuri o disponga di cannabis a fini terapeutici.

"In America sono già 21 gli Stati che consentono l'uso terapeutico dei derivati della cannabis - precisa Manconi - anche in Italia qualche passo positivo è stato fatto. Alcune Regioni, come ad esempio Toscana e Puglia, ne hanno disciplinato le modalità di distribuzione a carico del Servizio sanitario nazionale". Secondo i promotori della riforma, però, ciò non basta perchè il disegno di legge vuole rivedere l'intero regime d'uso e somministrazione, a fine terapeutici, dei derivati della cannabis per "superare la farraginosità e gli ostacoli normativi che di fatto privano di cure adeguate ormai troppi pazienti".
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