Tim Wu è famoso fra tutti gli esperti e gli utenti digitali, anche quelli che non lo conoscono di nome, perché ha coniato il termine “net neutrality”. Ora però sta diventando famoso anche in politica, dove rischia di costringere il governatore dello stato di New York Andrew Cuomo a sceglierlo come suo vice.

Facciamo un passo indietro. Tim ha 42 anni ed è figlio di un immigrato taiwanese, che aveva combattuto con i reparti segreti impegnati a conquistare l’indipendenza dell’isola. Ha studiato legge, è diventato professore alla Columbia University, e nel mondo digitale è noto a tutti per aver inventato il concetto della “net neutrality”, secondo cui il traffico su internet va trattato sempre alla stessa maniera. In altre parole, provider e governi non possono dare la precedenza o discriminare gli utenti in base al contenuto, le piattafrome, le applicazioni, e soprattutto i soldi che spendono. Internet deve mantenere la neutralità, lasciando che tutti i dati scorrano allo stesso modo.

E’ un concetto fondamentale per la libertà di comunicazione sulla rete, che proprio ora è in discussione negli Stati Uniti, dove dopo le fusioni e le acquisizioni fatte da colossi come Comcast, la Federal Communications Commission ha detto che sta considerando la possibilità di consentire a chi paga di più di avere canali più veloci.

Wu è un paladino della “net neutrality”, ma ora ha trasformato questa sua popolarità tecnica in un’agenda politica progressista più ampia. A New York, in particolare, accusa il governatore moderato Andrew Cuomo di aver tradito i suoi programmi originari su temi come l’etica, le agevolazioni fiscali, l’immigrazione e la possibilità di usare il fracking per estrarre il gas. Quindi lo ha sfidato, unendosi al professore della Fordham University Zephyr Teachout, per costituire un ticket democratico alternativo da presentare alle primarie del partito il prossimo 9 settembre. Teachout non ha alcuna possibilità di farcela come candidato governatore, perché Cuomo è troppo più forte di lui. Wu invece ha ottenuto l’appoggio del New York Times, che si è rifiutato di sostenere Cuomo, e ha buone possibilità di battere Kathy Hochul, una democratica conservatrice che Andrew ha scelto come sua vice.

Tim ha lanciato una campagna progressista porta a porta, che al momento lo vede in vantaggio. Se continuerà così potrebbe battere la Hochul, costringendo Cuomo a cambiare il proprio ticket e prenderlo come vice. Non sarebbe solo una vittoria personale sorprendente, per un professore che finora si era occupato solo di questioni accademiche, ma anche un segnale per lo stesso Cuomo, che forse lo obbligherebbe a rivedere in senso più progressista i suoi programmi.

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