La persona più noiosa della città? Varallo Sesia, in provincia di Vercelli, la elegge ogni anno con una regolare votazione. Urne aperte in bar e locali cittadini, schede su cui scrivere il nome del prescelto. Tutti possono votare, tutti possono essere eletti. E non è necessario, per diventare il più noioso dell’anno (essere una «resga», si dice qui) avere la residenza in città. Conta l’essere impiccioni, troppo prolissi, monotoni o invadenti. E’ stato eletto chi raccontava troppi aneddoti, fiaccando l’uditorio, chi tempestava di richieste, utili o inutili, amici e colleghi, chi teneva in pubblico discorsi sterminati.

LA SVOLTA

Dagli Anni 90 al 2011 la scelta del premiato era riservata al gruppo, neppure troppo ristretto, del Comitato dei Dughi di Varallo Vecchia, un gruppo goliardico del Carnevale, che si ritrovava per i pranzi di metà Quaresima. Dal 2014 invece l’elezione è più democratica, attraverso schede distribuite nei bar e nei locali. Quest’anno le urne chiudono alle 18 di oggi, in tempo per consentire il conteggio e proclamare il vincitore domani alle 17, nella piazza principale della città del Sacro Monte.

Chi l’ha presa peggio ha anche rifiutato la consegna, come quella studentessa scoppiata a piangere sotto casa davanti agli organizzatori dei Dughi, altri hanno invece ammesso i loro difetti. Come Filippo Masia, «Resga 2011», ingegnere oggi in procinto di partire per Houston per iniziare una nuova avventura di lavoro: «Per dodici anni – racconta – ho vestito i panni del Dugo, la maschera carnevalesca di Varallo Vecchia, ed ero rinomato per i miei discorsi sterminati. Il premio me lo sono proprio meritato». L’anno successivo il riconoscimento è andato a Franco Paganini, ex autista di pullman in pensione: «Il mio trofeo fu motivato dal fatto che, dandomi da fare, accampo sempre tante pretese. E a volte divento noioso per l’impegno che chiedo anche agli altri» Il birillo di legno che rappresenta il premio nel 2015 è invece andato a una commerciante varallese, Anna Torri: «Il premio è un affare di famiglia: in passato è andato anche a mio fratello Aristide. Personalmente nessuna offesa, anzi mi ha divertito. Nella motivazione c’è scritto che sono noiosa perché mi faccio in quattro, con i miei colleghi negozianti, per proporre eventi con l’associazione che presiedo, le Vecchie Contrade, per rivitalizzare Varallo. Quindi stresso a fin di bene».

La Giornata della Resga, termine che sulle montagne della Valsesia indica la sega da boscaioli, era nata nel 1871, per tagliare a metà il lungo periodo della Quaresima, senza feste o allegria. Veniva fatto sfilare un carro su cui era fissato un manichino dalle fattezze femminili. Dalla sua bocca spuntava una lunga lingua rossa, «c’la ven resgà» che viene tagliata, dice la tradizione. Ed ecco il secondo significato del termine dialettale: la donna che parla troppo, una persona noiosa all’inverosimile.

Domani, come nel 1871, per spezzare la Quaresima, a Varallo Sesia sfilerà un carro allegorico e sarà assegnato il premio: la festa comincia alle 11,30, con un aperitivo in piazza, nel tardo pomeriggio la consegna pubblica. Preceduta da un faccia a faccia a casa del prescelto. «Quest’anno tocca a te. Che fai? Accetti?».