Leicester, Regno Unito ma pure colonia italiana. Il trionfo delle «Foxes» ha richiamato da tutta Europa carovane di tifosi: tanti dall’Italia, molti dal Piemonte, alcuni pure dal Torinese. Nicolò Grasso, Simone Andruetto, Francesco Larocca, Davide Ruffino giocano nel Giaveno (Seconda Categoria), ma sono pazzi per la squadra di Ranieri che incarna il sogno di ogni dilettante. Nessun dubbio, dunque, e due settimane fa, dopo il successo contro lo Swansea, i quattro hanno deciso: tutti a Leicester. Con un permesso speciale perché oggi in Seconda Categoria si gioca, ma il match per fortuna non ha più nulla da dire al campionato ed un’occasione così non si può perdere.

Tre ventenni (Nicolò è centrocampista, Davide difensore, Simone portiere) ed uno «zio», il trentaseienne Francesco: «Siamo partiti ieri mattina da Giaveno – dice emozionato Nicolò da Leicester -: auto, aereo, treno e poi appena arrivati, subito al pub a vedere la partita. Non si girava per le strade: Leicester è oggi la capitale del calcio. Abbiamo incontrato un sacco di italiani, tantissimi calciatori dilettanti come noi che si sono specchiati nella favola del Leicester. Sentiamo anche un po’ nostro il loro trionfo». Ancora Nicolò: «Siamo impazziti per Ranieri, non ci siamo persi una partita nell’anno perché sentivamo che si trattava di un evento irripetibile. Ed appena arrivati abbiamo avuto la conferma: forse in questo momento a Leicester ci sono più italiani che inglesi. Finito il match siamo andati allo stadio ed hanno aperto i cancelli proprio per noi Italiani. Ci hanno fatto entrare in un settore, eravamo quasi 400 ed abbiamo iniziato a cantare. Ranieri è venuto fin sotto il nostro spicchio di curva per ringraziarci: brividi che porteremo sempre con noi».

Ed anche la gioia di aver visto i beniamini di una stagione: «Il Leicester siamo noi. Noi dilettanti che abbiamo un sogno: per questo è necessario essere qui a condividere questo momento. In più abbiamo visto i nostri idoli: io ho comprato la maglia di Mahrez, Davide quella di Morgan, Francesco quella di Wardy, il più “dilettante” tra tutti e Simone quella di Drinkwater».

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