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    Epigrafe di Calamandrei a Cuneo  (4612 Click)
    Lo avrai, camerata Kesserling, il monumento che pretendi da noi Italiani
    01/01/2009
    nanus_09
    Tradizioni
     
    LO AVRAI
    CAMERATA KESSELRING
    IL MONUMENTO CHE PRETENDI DA NOI ITALIANI
    MA CON CHE PIETRA SI COSTRUIRĄ
    A DECIDERLO TOCCA A NOI

    NON COI SASSI AFFUMICATI
    DEI BORGHI INERMI STRAZIATI DAL TUO STERMINIO
    NON COLLA TERRA DEI CIMITERI
    DOVE I NOSTRI COMPAGNI GIOVINETTI
    RIPOSANO IN SERENITĄ
    NON COLLA NEVE INVIOLATA DELLE MONTAGNE
    CHE PER DUE INVERNI TI SFIDARONO
    NON COLLA PRIMAVERA DI QUESTE VALLI
    CHE TI VIDE FUGGIRE

    MA SOLTANTO COL SILENZIO DEI TORTURATI
    PIŁ DURO DI OGNI MACIGNO
    SOLTANTO CON LA ROCCIA DI QUESTO PATTO
    GIURATO FRA UOMINI LIBERI
    CHE VOLONTARI SI ADUNARONO
    PER DIGNITĄ NON PER ODIO
    DECISI A RISCATTARE
    LA VERGOGNA E IL TERRORE DEL MONDO

    SU QUESTE STRADE SE VORRAI TORNARE
    AI NOSTRI POSTI CI RITROVERAI
    MORTI E VIVI COLLO STESSO IMPEGNO
    POPOLO SERRATO INTORNO AL MONUMENTO
    CHE SI CHIAMA
    ORA E SEMPRE
    RESISTENZA

    Piero Calamandrei

     
     
    Dal Canale di toscjan
     

    Pocessato nel 1947 per crimini di guerra (Fosse Ardeatine, Marzabotto e altre orrende stragi di innocenti), Albert Kesselring, comandante in capo delle forze armate di occupazione tedesche in Italia, fu condannato a morte. La condanna fu commutata nel carcere a vita. Ma gią nel 1952, in considerazione delle sue "gravissime" condizioni di salute, egli fu messo in libertą. Tornato in patria fu accolto come un eroe e un trionfatore dai circoli neonazisti bavaresi, di cui per altri 8 anni fu attivo sostenitore. Pochi giorni dopo il suo rientro a casa Kesselring ebbe l'impudenza di dichiarare pubblicamente che non aveva proprio nulla da rimproverarsi, ma che - anzi - gli italiani dovevano essergli grati per il suo comportamento durante i 18 mesi di occupazione, tanto che avrebbero fatto bene a erigergli... un monumento.

    A tale affermazione rispose Piero Calamandrei, con una famosa epigrafe (recante la data del 4.12.1952, ottavo anniversario del sacrificio di Duccio Galimberti), dettata per una lapide "ad ignominia", collocata nell'atrio del Palazzo Comunale di Cuneo in segno di imperitura protesta per l'avvenuta scarcerazione del criminale nazista.

     

    Dal canale di agitazioni

    "Lo avrai camerata Kesselring" regia: Giampaolo Bernagozzi, Pierluigi Buganč, produz.: Istituto Ferruccio Parri, Comitato per il XX della Repubblica e della Costituzione, 1976, b/n-col., durata: 50 minuti.




     
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