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    GEAT festeggia i suoi 90 anni  (4624 Click)
    A Valgravio il 23 Maggio si festeggia una gloriosa storia dell'alpinismo e dell' escursionismo
    14/05/2010
    nanus_10
    Ambiente
     

    La G.E.A.T è lieta di annunciare i festeggiamenti di novant'anni di attività escursionistica ed alpinistica,unitamente alla inaugurazione dei recenti lavori di adeguamento effettuati al rifugio, che avranno luogo al

    rifugio GEAT VALGRAVIO il 22 e 23 maggio p.v.

    PROGRAMMA

    sabato 22 maggio: pomeriggio e serata con canti nostrani e musica della ghironda; cena

    domenica 23 maggio: ore 10,30 S. Messa e commemorazione

    Pranzo a buffet

    Pomeriggio di musica con la ghironda e canti del coro

    Interverrà il coro Edelweiss del CAI Torino con canti di accompagnamento alla

    Messa e concerto pomeridiano

    Estendiamo l'invito ai consoci del Club Alpino Italiano e a tutti gli appassionati di montagna.Il rifugio è facilmente raggiungibile anche con i bambini. Sarà una bella festa tra i nuovi germogli del bosco e il maggiociondolo fiorito.Vorremmo potervi offrire tutto gratis ma non possiamo. I costi saranno comunque contenuti.Vi aspettiamo al rifugio  L a S o t t o s e z i o n e G .E.A.T

    Vi invitiamo ad effettuare la Vostra prenotazione entro lunedì 17 maggio, per evitare carenze o sprechi negli acquisti

    Per informazioni . www.geatcaitorino.it posta@geatcaitorino.it custodi@rifugio-valgravio.it

     

     

     

    LA GEAT FESTEGGIA I SUOI NOVANT'ANNI

    20 novembre 1920: nel Caffè Tirozzo, in corso Valentino – oggi corso Marconi - si trovano riuniti alcuni giovani appassionati di montagna e decidono di dare vita ad una società alpinistica. Siamo nel periodo post bellico, con una situazione economica difficile, problemi di reinserimento nel mondo del lavoro, senso di frustrazione per molti giovani che avevano speso i loro anni migliori sotto le armi. Altre società dello stesso tipo sorgono in quel tempo a Torino, nate dal desiderio di offrire, con la frequentazione della montagna, una sana alternativa ai giorni festivi trascorsi nelle "piole" fumose. L'iniziativa di quei giovani ebbe immediato successo, anche se non era così facile allora avvicinarsi alla montagna: in quei tempi il sabato era un giorno lavorativo come gli altri, le ferie erano di una settimana all'anno ed i mezzi di trasporto pubblici non facilmente utilizzabili. Per frequentare l'alta montagna, per tentare un "quattromila", era necessario attendere la settimana delle ferie. Ma la passione, si sa, e più forte di ogni ostacolo. Presto il Caffè Tirozzo non fu più in grado di contenere i numerosi soci. Via Garibaldi 13, via Palazzo di Città 9 e via Bogino 17 sono le sedi che, dal 1920 al 1928, ospiteranno i soci del Gruppo Escursionisti Accademici Torino mentre alla sua presidenza si susseguono Michele Cimossa, Renato Berra, Pietro Flamano e Angelo Merle. La GEAT è una associazione affermata nella Torino di allora: nel 1925 conta 300 soci, già pubblica un suo Bollettino e, come lo stesso riferisce in un numero del 1927: "partecipa a tutte le maggiori e migliori manifestazioni sciistiche che sono avvenute in Piemonte". Ha pure intrapreso la costruzione di un rifugio nel Vallone del Gravio, a 1400 m nella Valle di Susa, su un terreno donato dal Comune di S. Giorio. Tutte queste attività mettono a dura prova le possibilità finanziarie del Sodalizio che a un certo punto si trova a dover scegliere fra le gare e il rifugio. Ha la meglio quest'ultimo; la partecipazione alle gare sciistiche viene sospesa, il rifugio completato e inaugurato nel 1929, sotto la presidenza di Virginio Berra. In quello stesso anno la GEAT, che nel frattempo era diventata Societa Alpinisti GEAT, si dissocia dalla Federazione Italiana Escursionismo (FIE) ed entra a far parte del Club Alpino Italiano come sua Sottosezione, mutando il significato della sigla in "Gruppo Excelsior Alpinisti Torino", più coerente con il nuovo orientamento. Da quel momento la sua sede sarà la stessa del C.A.I.: via Monte di Pietà 28, poi via S. Quintino 14 e infine via Barbaroux 1. Segue un decennio di normale attività, a V. Berra succede nella presidenza Giovanni Cullino. Non vengono segnalate particolari iniziative, un poco per la situazione politica ma anche perché con l'adesione al CAI venne sospesa la pubblicazione del Bollettino, che della vita sociale era la cronaca fedele. Fra il 1940 e il 1945 poi le cose si fanno difficili a causa della guerra. I soci hanno vita dura: fra richiami alle armi, sfollamento, bombardamenti, deportazioni e infine la Resistenza non restava molto tempo per pensare alla GEAT. Nell'estate del 1945 si riprende 1'attività dopo tanto disastro.

    A quella di G. Cullino segue la breve reggenza di Alfredo Sasso; i soci sono dispersi, il rifugio completamente distrutto, le finanze a zero ma, malgrado tutto ciò, si ricomincia.

    Si organizzano le prime gite con gli autocarri o in bicicletta, sorretti da un grande entusiasmo. Nel novembre 1945 esce il primo numero del Bollettino della Sottosezione GEAT e la storia ha un nuovo inizio. Emerge già da allora la forte personalità di Eugenio Pocchiola che assumerà a fine '46 l'incarico di presidente.

    Il pensiero dominante è rivolto al Rifugio. Ci vorrà qualche anno prima che si riesca a raccogliere i fondi per poter almeno iniziare la ricostruzione, ma nel 1950 si cominciano i lavori.

    Come ebbe a scrivere Eugenio Pocchiola: "Tutti i soci diedero il loro contributo, chi in denaro, chi in mano dopera, chi tutte due le cose", dando inizio ad una tradizione viva ancora oggi.

    Nel 1951 il nuovo rifugio viene inaugurato.

    I quarant'anni della presidenza Pocchiola (1947-1986) costituiscono il periodo aureo della GEAT, sia per gli indubitabili meriti della sua guida che per il momento irripetibile nella storia dell'alpinismo che, da attività ancora pressoché elitaria, divenne fenomeno di massa. La GEAT è stata per il cav. Pocchiola una creatura seguita come un padre può seguire i suoi figli; tali erano per lui i soci. Sono molte le iniziative da lui promosse e sostenute con vigore in quegli anni che videro un forte sviluppo della Sottosezione (giunse ad avere più di 400 soci) ed una grande fioritura di iniziative societarie e imprese alpinistiche.

    L'erezione dei bivacchi: si inizia nel 1956 con il bivacco Luigi Revelli in Val Soana; nel 1958 il bivacco Franco Nebbia in Val St. Barthelemy; il bivacco Fratelli Leonessa in Valnontey nel 1962 e infine il rifugio incustodito Marco Pocchiola-Giuseppe Meneghello, nella Valsoera, nel 1978.

    L'edizione di  scritti di carattere alpinistico: oltre al Bollettino, pubblicato con periodicità trimestrale dal 1945 al 1986, furono stampate, fra altre: una guida del Vallone di Ciardonei (1956); della Rognosa d'Etiache (1957); della Valle di St. Barthelemy (1962); un manuale di Nozioni di Alpinismo ed una Guida della Rocca Sbarua e Monte Tre Denti (l969).

    Valenti Geatini portarono a termine in quegli anni 402 prime ascensioni, la maggior parte delle quali nelle Alpi Occidentali, e parteciparono a spedizioni extraeuropee organizzate dal C.A.I Torino, senza per questo trascurare l’attività sociale e l'organizzazione di escursioni impegnative. Purtroppo vi furono anche tragedie; lo testimoniano i nomi dei bivacchi ed il lungo elenco dei caduti ricordati sul pilone eretto accanto al Rifugio Valgravio.

    La perdita del figlio Marco, perito tragicamente sotto una slavina con l'amico Giuseppe Meneghello nel 1974 fu, com'è comprensibile, un duro colpo per Eugenio Pocchiola e la moglie Margherita: certamente il grande amore per la GEAT e l'affetto dei Soci li aiutarono a sopportarne il dolore.

    Nel 1986, a ottant'anni, dopo quaranta di presidenza, Eugenio Pocchiola lasciò la guida della GEAT a Piero Rosazza. Durante i sei anni del suo mandato (1987-1992) l'ing.Rosazza portò a termine l'ampliamento del rifugio Valgravio, vi apportò migliorie e avviò la laboriosa sostituzione del bivacco F.lli Leonessa con un manufatto più grande, in grado di fare fronte alle aumentate esigenze. Nel 1993 gli succedette nella reggenza Mario Marinai, che portò a termine l'opera iniziata dal suo predecessore.

    Il nuovo bivacco F.lli Leonessa fu inaugurato il 16 luglio 1995.

    Dal 1997 al 2002 fu reggente Enzo Bragante e in quegli anni furono operati nuovi interventi di miglioramento e messa a norma al rifugio Valgravio, rifatta la copertura al rifugio M. Pocchiola-G. Meneghello ed effettuata la rimozione del bivacco F. Nebbia al Lago Luseney. Dopo la necessaria revisione presso un'officina di Cogne, il bivacco, affidato alle cure del nuovo reggente GianFranco Rapetta, fu posizionato nel Vallone di Arpisson (Cogne), nelle vicinanze del Lago Garin, a quota 2720 m, e inaugurato il 18 luglio 2004.

    Nella storia più recente registriamo una notevole vivacità organizzativa, con la programmazione di interessanti escursioni, non solo nelle Alpi, e l'acquisizione di giovani soci, che fa ben sperare per il futuro. Continua la pubblicazione del Bollettino, dal 1987 annuale, giunta al 65mo anno. Le assidue cure dedicate ai rifugi e bivacchi richiedono talvolta interventi impegnativi, come quelli effettuati al M. Pocchiola-G. Meneghello in coincidenza con il trentennale della sua costruzione (1978-2008).

    Già in quella occasione il Reggente e numerosi Soci si prodigarono nell'eseguire i vari lavori, ma l'apice è stato raggiunto l’anno scorso con il rifacimento e ampliamento dei servizi igienici e le migliorie strutturali operate al rifugio Valgravio, che hanno richiesto, come già sessant'anni fa, il contributo, se non di tutti, di molti Soci "chi in denaro, chi in mano dopera, chi tutte due le cose".

    La nuova inaugurazione, che intende festeggiare i novant'anni della GEAT e gli ottanta del Rifugio, si terrà al Valgravio domenica 23 maggio 2010.

    Enzo Bragante

     

     




     
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