Gli incontri sul tema “Giovani e Lavoro” promossi dall’Arcivescovo di Torino Mons.Cesare Nosiglia con il supporto della Pastorale Sociale e del Lavoro, hanno visto presenti le istituzioni a livello comunale, provinciale e regionale, oltre che del mondo universitario, della cooperazione, del sindacato, dell’impresa, della formazione e del credito. Il tono “operativo” dato a questo confronto ha permesso di andare oltre le analisi, seppur indispensabili per un discernimento realistico della situazione, così da permettere uno scambio e una ricerca di proposte di soluzione che vedrà impegnato questo gruppo anche in futuro con il diretto apporto dei giovani.
Dal documento :
Alla luce di questi fenomeni si desidera condividere con i giovani un “orizzonte” capace di ridare fiducia e speranza nel futuro e attivare tutte le sinergie possibili fra i diversi attori coinvolti riconoscendo la presenza di importanti esperienze in questo campo, ma ancora poco conosciute. Un particolare riferimento va fatto alla necessità di attivare nuove collaborazioni, anche di carattere finanziario, fra il privato e il pubblico, ispirate da un’intelligente sussidiarietà capace di liberare energie talvolta sopite che attendono di essere valorizzate, compiendo delle scelte di medio e lungo periodo che prevedano, in alcuni casi, la concentrazione di risorse su settori specifici. Questo obiettivo potrà essere raggiunto solo spostando una parte delle spese correnti verso le spese di investimento e considerando l’innovazione come discriminante fondamentale nelle scelte da operare.
Gli ambiti sui quali si conferma la necessità di operare sono i seguenti:
A. Stipulare un “patto” per il futuro
- Un “patto” che metta al centro il tema del futuro dei giovani, per declinare le priorità in obiettivi compatibili con le risorse e le competenze a livello locale coinvolgendo il settore privato e quello pubblico, nelle loro componenti economiche, sociali, produttive e istituzionali del territorio.
- Tenendo conto del momento positivo di collaborazione vissuto fra le istituzioni su questo argomento, è necessario che siano impostate delle soluzioni che abbiano uno sguardo di medio-lungo periodo, pur continuando a prestare attenzione alle emergenze che si stanno evidenziando.
- All’interno di questa collaborazione sarà fondamentale operare per integrare le risorse sociali, economiche e politiche presenti sul territorio per fare in modo che gli strumenti a disposizione siano conosciuti e valorizzati, attivando una riflessione per promuovere un sistema di welfare che faciliti la coesione e la competitività tra il sistema delle imprese e il sistema pubblico locale.
- Il raccordo tra la rete territoriale dei servizi per il lavoro pubblici e privati andrà potenziato, rappresentando un elemento imprescindibile per creare sinergie che sappiano consolidarsi nel tempo e trovare sempre migliori soluzioni ai problemi complessi che si presentano.
- Reimpostare, come già sta avvenendo, alcuni strumenti per un loro migliore utilizzo consapevoli che non tutto può dipendere dal sistema locale:
· il contratto di apprendistato deve tornare ad essere un fondamentale canale di accesso dei giovani al mondo del lavoro, in una logica di semplificazione delle regole e delle procedure, di valorizzazione dell’impresa quale soggetto formativo e di una formazione effettiva on the job spendibile per l’apprendista, con particolare attenzione ai più giovani ai quali è necessario garantire anche una formazione generale.
· il sistema di defiscalizzazione a favore di aziende che assumono giovani
· i tirocini formativi, da utilizzare nell’attuale contesto economico e da valorizzare, soprattutto, quale complemento dei percorsi di formazione e di istruzione tecnica e professionale
· gli ammortizzatori sociali, per i quali è necessario mirare al rafforzamento dello strumento attraverso l’abbinamento di politiche “attive” e “passive” del lavoro, in modo tale da utilizzare i periodi di sospensione dal lavoro, o quelli successivi alla cessazione del rapporto, per lo svolgimento di percorsi di formazione continua per l’aggiornamento delle competenze e/o al rafforzamento dell’occupabilità, con particolare attenzione verso i giovani che usufruiscono di modalità di lavoro atipico.
· rendere più aperta la possibilità di usufruire dei prestiti per la formazione universitaria
· potenziare la formazione per la conoscenza delle lingue in rapporto con l’estero
B. Promozione dell’imprenditorialità associata
- Favorire la mentalità aperta al lavoro autonomo in modo associato, creando dei sistemi di accompagnamento dei giovani che desiderano intraprendere una nuova attività produttiva e mettendo a sistema le diverse possibilità di finanziamento esistenti per creazione d’impresa.
- Favorire l’innovazione per generare nuovo lavoro. Il metodo basato sugli “incubatori”, non solo di ambito universitario, è da potenziare e promuovere offrendo la possibilità di formazione e sperimentazione specifica per l’avvio di un’impresa.
- Potenziare la conoscenza degli strumenti messi a disposizione per l’avvio di un’impresa, sia sottoforma di accompagnamento che di acceso al credito.
C. Orientamento
- Considerare l’orientamento come un’opera educativa di accompagnamento che consideri sempre in modo sinergico gli ambiti della famiglia, dei percorsi scolastici e universitari, oltre che della formazione professionale continua.
- Per realizzare questi percorsi di orientamento è necessario sensibilizzare gli insegnanti sulle caratteristiche e sulle tendenze del mondo del lavoro e delle professioni, riconoscendo che chi ha un contatto quotidiano con gli studenti è il soggetto che meglio di altri può orientarne le scelte conoscendone le potenzialità.
- Avviare dei corsi brevi di educazione al lavoro a partire dalla scuola primaria, con una particolare attenzione alla consapevolezza dei comportamenti ed alla creazione di una mentalità aperta all’imprenditorialità e alla formazione continua.
- Favorire la creazione di una rete più stretta fra il mondo dell’istruzione, della formazione professionale e dell’impresa, al fine di favorire la conoscenza del mondo del lavoro da parte dei giovani attraverso esperienze educative concrete.
Questo documento costituisce una tappa di un percorso al quale saranno poste tutte le condizioni perché possa proseguire con un reale coinvolgimento dei giovani nella fase di elaborazione e di realizzazione delle azioni concordate.