«In questa Notte Santa, come Arcivescovo di Milano mi appello alla responsabilità dei singoli e delle comunità cristiane della diocesi e propongo di costituire il "Fondo famiglia-lavoro" - ha detto Tettamanzi - per venire incontro a chi sta perdendo l’occupazione. Come avvio di questo fondo, attingendo dall’otto per mille destinato per opere di carità, dalle offerte pervenute in questi giorni "per la carità dell’Arcivescovo", da scelte di sobrietà della diocesi e mie personali metto a disposizione la cifra iniziale di un milione di euro».
Dionigi Tettamanzi (Renate, 14 marzo 1934) è un arcivescovo cattolico e cardinale italiano.
All'età di 55 anni viene eletto arcivescovo di Ancona-Osimo il 1° luglio 1989 da papa Giovanni Paolo II e ordinato vescovo il 23 settembre dal cardinal Carlo Maria Martini, allora arcivescovo di Milano. Il 14 marzo 1991, essendo stato nominato Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, lascia l'arcidiocesi di Ancona-Osimo.
Alla conclusione del mandato, viene eletto arcivescovo di Genova il 20 aprile 1995, il 25 maggio viene nominato anche vice-presidente della Conferenza Episcopale Italiana per il quinquennio 1995-2000.
Il 21 febbraio 1998 viene proclamato cardinale del titolo dei Santi Ambrogio e Carlo da papa Giovanni Paolo II.
L'11 luglio 2002 viene eletto arcivescovo di Milano e prende possesso dell'arcidiocesi il 14 settembre 2002, facendovi l'ingresso solenne il 29 settembre 2002.
Il card. Dionigi Tettamanzi è membro effettivo od onorario delle seguenti istituzioni:
Il 20 marzo 2008 ha promulgato il nuovo lezionario ambrosiano
da http://it.wikipedia.org/wiki/Dionigi_Tettamanzi
Nel dicembre dello stesso anno ha costituito un "Fondo famiglia-lavoro" per dare un aiuto a chi, di fronte alla crisi economica iniziata in quell'anno, stava perdendo il posto di lavoro, mettendo a disposizione un milione di euro, presi, come ha annunciato nella omelia della Messa di Natale di mezzanotte "dall'otto per mille destinato per opere di carità, da offerte pervenute in questi giorni per la carità dell'arcivescovo, da scelte di sobrietà della diocesi e mie personali"[1].