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    Arte giovane tra Italia e Libano  (1604 Click)
    Alla Fondazoe Merz , in via Limone 24, fino al 1 Marzo 2009
    20/01/2009
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    Attualità
     

     

    DAL 21 GENNAIO AL 1 MARZO 2009
    SPERANZE E DUBBI. ARTE GIOVANE TRA ITALIA E LIBANO
    8 artisti emergenti Italiani e 8 libanesi in in un'esposizione che intende costruire di un ponte ideale tra le scena artistica dei due paesi, attraverso opere che propongono visioni del mondo accomunate dalla riflessione sulla condizione di precarietà e incertezza nei confronti del futuro. In contemporanea alla mostra "Beirut 1991", una personale sul fotografo Gabriele Basilico che raccoglie venti scatti tratti dal grande servizio fotografico realizzato al termine della guerra civile che devastò il paese.

    LUOGO: Fondazione Merz - via Limone 24, Torino
    INFORMAZIONI: www.fondazionemerz.org - info@fondazionemerz.org - T 011 19719437
    BIGLIETTI: 5 euro intero, 3.50 ridotto per studenti, gratuito ogni prima domenica del mese

     

    Dal 22 Gennaio al 1 Marzo

    Artisti in mostra
    Elisabetta Benassi, Ginou Choueiri, Elisabetta Di Maggio, Michael Fliri, Francesco Gennari, Pascal Hachem, Lina Hakim, Joanne Issa, Zena el Khalil, Marzia Migliora, Randa Mirza, Giuseppe Pietroniro, Luisa Rabbia, Marwan Rechmaoui, Rima Saab, Andrea Salvino.


    La Fondazione Merz di Torino e l'Istituto Italiano di Cultura a Beirut presentano la mostra Speranze e Dubbi, progetto a cura di Costantino D'Orazio che coinvolge otto artisti Italiani e otto Libanesi.
    L'esposizione, che dal 20 al 23 dicembre 2008 e' stata ospitata a Beirut, punta alla costruzione di un ponte ideale tra la scena artistica italiane e libanese, attraverso le opere di alcuni artisti contemporanei che propongono visioni del mondo accomunate dal medesimo atteggiamento interrogativo. Malgrado le vicende storiche dei due paesi siano così diverse, tra Italia e Libano esiste un comune sentire in tutti gli ambiti della creatività. Gli artisti libanesi hanno sempre mostrato una naturale proiezione verso i linguaggi del Mediterraneo occidentale e, allo stesso tempo, gli artisti italiani condividono con i colleghi libanesi una simile attitudine nella descrizione della precarietà del mondo attuale.
    Il Libano, uno dei paesi più vivaci e interessanti del Mediterraneo, oggi non può permettersi il lusso di fare programmi a lunga scadenza e vive in una costante condizione di incertezza. Questa situazione, in cui il dubbio è lo stato d¹animo più frequente, accomuna il Libano ad una intera generazione di artisti, che su scala globale sono animati dallo stesso sguardo interrogativo verso il futuro. La domanda più frequente degli artisti riguarda non tanto la politica, quanto la possibilità di rappresentare il mondo contemporaneo, riassumerlo in una immagine e trovarne le chiavi di lettura. La mostra "Speranze e Dubbi" vuole proporre alcuni momenti di riflessione sulla condizione di precarietà e incertezza nei confronti del futuro, che dalla condizione politica del Libano si estende alla condizione esistenziale di una generazione.
    Il progetto nasce da un contesto in evoluzione costante, come il Libano, in cui è impossibile prevedere gli sviluppi e impossibile fermare il movimento di crescita. Beirut rinasce continuamente dalle proprie ceneri, il popolo libanese dopo ogni evento bellico riprende sempre dal punto in cui si è fermato. E' evidente pero' che la condizione umana rimanga sempre fluida e incerta, ricca di potenzialità che non riescono a trovare il tempo per esprimersi. Lo stesso vale per i giovani artisti contemporanei, che si muovono in un mondo ricco di sollecitazioni ed urgenze, dove un'opera d¹arte deve essere pronta a confrontarsi con il contesto globale. Non esiste più una tendenza dominante, e' sempre più difficile riferire il lavoro di un artista ad una tradizione culturale e soprattutto nessuno può prevedere in quale direzione si muoveranno gli artisti nel prossimo futuro, né chi di quelli oggi attivi potrà essere ancora riconosciuto tra molti anni. Beirut come l¹Arte Contemporanea è un flusso di energia in costante cerca di futuro.




     
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