Autorevoli correnti di pensiero (tra cui l'esperto giornalista Rino Tommasi) lo giudicano il miglior giocatore della storia del calcio, superiore persino a Pelé e Maradona
Figlio di immigrati italiani, a soli 15 anni entrò nella rosa della seconda squadra del River Plate, per approdare l'anno successivo in prima squadra dove si affiancò ad altri nomi straordinari che fecero il grande River degli anni Quaranta.
Passato al Millonarios (Colombia) nel 1949, contribuì con i suoi 157 gol in 182 partite a farne la più grande squadra della storia della Colombia, vincendo quattro campionati in cinque anni.
Ma è al Real Madrid che la stella di Alfredo Di Stefano conobbe il suo maggior splendore: bastano i numeri a descriverlo, 8 campionati spagnoli, 5 Coppe dei Campioni (in cui andò sempre a segno nelle rispettive finali, unico nella storia a riuscirci), una Coppa Intercontinentale e tantissimi riconoscimenti a livello mondiale tra cui spiccano due Palloni d'Oro.
Il suo passaggio al Real Madrid, avvenuto nel 1953, fu controverso: destinato al Barcellona, che lo aveva ormai acquistato, passò invece alle Merengues a causa dell'intervento del generale Francisco Franco, che decise che il giocatore avrebbe dovuto dividere la sua carriera tra le due squadre, giocando una stagione a Barcellona ed una a Madrid; i blaugrana, indignati, lasciarono allora il giocatore al club della capitale.
Nel 1964 si trasferì all'Espanyol dove giocò fino al 1966 e chiuse la sua carriera all'età di 40 anni.
Attualmente è presidente onorario del Real Madrid.