Ci sarà forse ancora, appesa in qualche angolo o a macchiare di ricordi un muro dell' Associazione Bocciofila Modenese, fra mucchi di coppe e trofei vinti in tornei ogni volta "del secolo", glorie oscure di eroi dell' a punto, del volo, delle bocciate secche e tese quella foto sul pallaio, presa una sera di quasi estate con me e Cencio vicini, fintamente assorti a guardare il punto, perchè l' umorismo popolare volle immortalare assieme me, il Gigante, e Cencio il Nano, viso già d' uomo serio, compreso, quasi compunto...
Non so come sia capitato in mezzo a noi, confuso branco adolescente di un periodo oscuro di amori e di domande che gonfiavano la testa e i fianchi a ondate sofferte ma cercate e poi quei raspare fra sottovesti in nailon, rubando al buio quel po' di rubabile, scoprire e esser scoperti, coraggiosi ed incerti e dopo, in branco, raccontarsi e tutti a turno ad ascoltarsi, ma lui...
Eh, lui non aveva un amore da dire, no, lui non aveva una storia, solo crearsi avventure di cosce e di seni che poi ci sparava a brutto muso e noi lì ad ascoltarlo sorridendo, senza razzismo né boria, ma senza capire ciò che voleva essere anche lui, solo un normale adolescente ottuso.
Eppure usava lo stesso barbaro gergo e gli stessi jeans consumati e amava gli stessi film di bossoli e marines lungo i mari giapponesi, parlava di rock e fumetti, e non perdeva i cartoni animati e come noi guardava esplodere il mondo con gli stessi occhi attenti, spauriti, sorpresi...
Ma cosa pensava lontano da noi, cosa sognava quand' era da solo? Con le stesse voglie e con gli stessi eroi, ma ali più piccole per lo stesso volo. Forse sognava anche troppo e davvero, certo in quel branco si sentiva perso. Dove scappare per sentirsi vero, dove fuggire per non essere diverso? E sognò il circo, realtà capovolta, mondo di uguali perchè tutti strani, la nostra solita realtà stravolta, quell' Eden senza giganti o nani. "Cencio è scappato via, ma l' han già beccato!" Dopo due giorni era già ritornato...
Ma il tempo più ottuso di noi incalza per tutti, sia per i giganti che i nani: chi immaginava allora che ognuno sarebbe finito in un proprio circo personale? Vincenti o perdenti non importa, ma quasi mai secondo i propri piani, con la faccia tinta, sul trapezio, fra i leoni, solo attenti a non farsi troppo male. Qualcuno m' ha detto che vivi in provincia, con una ballerina bulgara o rumena; chissà se hai poi trovato di dentro la tua vera altezza? Addio amico venuto dal passato per un momento appena, addio giorni andati in un soffio, amici mai più incontrati; s'ciao, giovinezza...