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    Mazzone conquista la Uefa a Cagliari  (1605 Click)
    Video da You Tube con l'intervista del 1973
    11/07/2009
    esedra
    Calcio
     

    a Il Friuli/Udineseblog, l'ex tecnico del Cagliari Carlo Mazzone .

     Lei a Cagliari ottenne successi importanti. Indimenticabile il sesto posto del '93 che consentì ai sardi l'accesso alla Uefa dopo 21 anni: "la cosa che ricordo più volentieri dell'esperienza a Cagliari è il fatto di aver tenuto a battesimo il Presidente Cellino. Ricordo che ero in viaggio e mi telefonò questa persona, per me sconosciuta, che mi disse di aver acquistato il Cagliari. Dopo quella stagione, in cui arrivammo in Uefa, la Roma si fece viva e mi chiese di andare ad allenare là. Io ero sotto contratto con il Cagliari, ma avevo tanta voglia di tornare nella mia città. Parlai con lui e, seppur a malincuore, mi lasciò andare. Gli promisi che sarei tornato, e così feci nel '96/'97".

    Anche in questa stagione il Cagliari ha stupito. Quanto merito va al tecnico Allegri? "E' stata brava la società a credere in lui, e lui si è dimostrato un allenatore in gamba. Bravo Cellino che non ha ceduto alla tentazione dell'esonero quando le cose non andavano bene. In altri tempi non ci avrebbe pensato su molto a cambiare tecnico. Stavolta ha giustamente creduto in lui".

    Un pò quello che si è verificato anche all'Udinese. Pozzo ha creduto in Marino nonostante i 3 punti in 11 partite. Come giudica la stagione dell'Udinese? "Sicuramente positiva. L'Udinese è una società che riesce a trovare giocatori bravi da tutte le parti. C'è un sorprendente acume e una grande organizzazione di osservatori, consolidata grazie ad una scelta capillare. E poi Pozzo è uno che scopre i giocatori e cerca anche di tenerli".

    In questo momento il mercato verte su Quagliarella. Ce la farà nuovamente Pozzo a trattenere un giocatore così importante? "Io penso che davanti a delle motivazioni di un giovane sia giusto cedere. Penso che comunque le scelte le fanno alla fine i calciatori e non avrebbe senso tenere in squadra qualcuno che si dimostra scontento e che potrebbe creare disagi".

    Si parlava della conferma del tecnico. Che idea ha di Marino? "E' un allenatore bravissimo, uno che spicca per la serenità, l'umiltà, la professionalità. Visto da fuori è molto preparato". Ci scappa poi una rivelazione: "Tanti anni fa,  non ricordo nemmeno quando, Pozzo mi cercò. Ci furono delle telefonate: io non venni ad Udine solo perchè mi spaventava la distanza dalla mia Ascoli, città in cui ho scelto di vivere con la mia famiglia".

    Lei ha scoperto Francesco Totti, un grande numero 10. Anche ad Udine c'è un gran giocatore che porta quel numero: Totò Di Natale. Quanto è pesato il suo infortunio nella stagione dell'Udinese? "Lui e Totti sono giocatori di quelli che ti fanno vincere, ti danno coraggio, sono da esempio per gli altri. Lui è un bel giocatore e secondo me può dare ancora di più. Ho grande stima di lui. So che dirò una cosa impopolare, ma penso che meriterebbe di trovare nuove  motivazioni altrove. Secondo me ha davanti ancora 4 o 5 anni a grandi livelli: se la può giocare. So che la Roma, con Spalletti, lo voleva". Ma non si sa nemmeno se Spalletti rimarrà alla Roma..

    Domenica tra Udinese e Cagliari sarà gara vera. In ballo c'è una posizione di classifica che fa da spartiacque: "Questo è ciò che conta: che sia gara vera! A fine stagione si vedono troppe gare non giocate, in un rilassamento generale. Il Cagliari è una squadra organizzata molto bene tatticamente, con giocatori validi. Più che le individualità, però, emerge l'organizzazione di gioco molto valida che si adatta ai giocatori che compongono la rosa. Non ci sono campioni, ma un gruppo solido in cui si vede la mano dell'allenatore. L'Udinese ha una bellissima organizzazione di gioco, ma può contare su individualità del calibro di Quagliarella, Di Natale, Pepe e D'Agostino. Quest'ultimo si diceva fosse un giocatore lento: invece ha una qualità altissima, una personalità unica in mezzo al campo. Anche lui ha ancora margini di miglioramento e penso che un altro anno ad Udine lo aiuterebbe a crescere maggiormente".




     
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