Sempre più giovani scelgono di dedicare il tempo libero a uno sport che in un certo senso ha dell’estremo: l’arrampicata. Nelle palestre su pareti artificiali (indoor climbing) oppure all’aperto sulla roccia vera (outdoor rock climbing), l’arrampicata è una disciplina avvincente che richiede serietà, una rigida preparazione atletica e una buona dose di coraggio. A Torino ci sono diverse palestre che offrono la possibilità di imparare e allenarsi. Tra gli esperti del mestiere c’è addirittura chi sostiene che Torino sia "una delle migliori località italiane dell’indoor climbing per scelta, varietà e qualità di pareti e percorsi".
ARRAMPICATA LIBERA In via Ravina 28, nei pressi del Cimitero monumentale, sorge uno dei luoghi più cult di Torino per arrampicare: è il B-side Climbing School. Qui si fa "bulder", ci si arrampica cioè senza imbragatura, su pareti alte al massimo 5 metri alla cui base si trova un materassone per attutire le cadute. Qui si organizzano corsi base e di perfezionamento, lezioni individuali e allenamenti personalizzati. Complici della celebrità raggiunta da questa palestra sono il bar e un negozio di articoli sportivi che vende abbigliamento per i climber e non (per farsi un’idea dello stile scelto da alcuni arrampicatori, date un’occhiata al sitowww.enove.it). Dal B-side sono passati atleti che hanno fatto la storia dell’arrampicata in Italia, come Marzio Nardi, che un paio di anni fa si è cimentato nella realizzazione del film "Dove finisce la terra", la storia di un team di climber alla scoperta dell’arrampicata in Puglia.
IL CENTRO PIU’ GRANDE D’ITALIA Il PalaBraccini, in via Braccini 18, è invece il neonato centro di arrampicata di Torino, il più grande d’Italia. Qui si arrampica prevalentemente con la corda e, come al B-side, le vie sono di alto livello. Si tratta di un centro con più di 1.000 metri quadrati di muri e con pareti altre fino a 18 metri; sono a disposizione 40 diversi percorsi per esperti e amatori, una sala didattica (con muri alti fino a 10 metri) per gli alunni delle scuole, un’area esterna studiata per attività d’arrampicata ma che si propone anche come luogo di ritrovo e incontro. La struttura permette l’arrampicata di 100 atleti contemporaneamente. Merita un accenno il fatto che la gestione del PalaBraccini deriva da una collaborazione tra B-side, Cus-Torino e Sasp (Società arrampicata sportiva Palavela): un caso unico e raro di cooperazione pacifica tra enti diversi, evidentemente uniti da una sola passione.
DAL PALAVELA ALLA ROCCIA Le ultime due palestre che citiamo si trovano in corso Tazzoli 78 e in via Reiss Romoli 122/10. La prima è gestita dalla SasP e rappresenta la discendente del Palavela, una delle prime palestre d’Italia per arrampicata. La seconda è il BoulderBar, un circolo Uisp con 400 mq di strutture per scalare e circuiti e boulder di tutte le difficoltà. Anche qui si arrampica senza corda, protetti dai materassi a terra. Oltre alla zona per arrampicare c’è una parte dedicata al club, una grande sala birreria e pizzeria in cui incontrare gli amici e giocare a calcetto o con giochi di società. Se, infine, dopo l’allenamento indoor si vuole prendere contatto con la roccia, la migliore strada è quella di mettersi nelle mani di una guida alpina. Tra le varie possibilità torinesi, segnaliamo il sito www.terre-alte.it gestito da due giovani torinesi, Gabriele Pellerino e Umberto Bado. Il primo accompagnatore naturalistico, il secondo aspirante guida alpina, i due ragazzi organizzano corsi e soggiorni di arrampicata su roccia. In alternativa, si può fare riferimento al Cai Uget o alla Scuola nazionale di alpinismo Giusto Gervasutti.