Cos'è il Benzoapirene?
E' un pericoloso cancerogeno. Un recente decreto del governo ha eliminato il divieto di superare una determinata quantità di questa sostanza nell'aria.
Tradotto: prima nelle città vi era un limite di un nanogrammo di benzo(a)pirene (1 miliardesimo di grammo) per metro cubo. Ma ora il governo ha abrogato la buona legge che c'era in precedenza, quindi questo limite potrà essere superato. E si può correre il rischio di inalare l'equivalente di 750 l'anno.
Se contiamo che, oltre al benzo(a)pirene, la legge ora sospesa "bloccava" molti altri cancerogeni, contando tutte le sostanze che ora potranno essere emesse senza problemi nell'aria, si arriva a un impatto cancerogeno di 2750 sigarette annue.
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Cosa è il benzo(a)pirene?
E' un cancerogeno altamente pericoloso che fa parte della famiglia degli IPA (idrocarburi policiclici aromatici). Alcuni IPA non hanno evidenza di essere cancerogeni, altri sono probabilmente cancerogeni, altri invece sono più pericolosi, fino ad arrivare al benzo(a)pirene che è sicuramente cancerogeno. Può provocare il cancro se inalato. Ma può entrare nella catena alimentare (ad esempio nell'olio di oliva) e provocare il cancro anche per ingestione. Non solo: può modificare il DNA che i genitori trasferiscono ai figli. Pertanto è un inquinante genotossico che ha il potere di produrre effetti anche sulle future generazioni. Quest'ultimo aspetto è estremamente inquietante.
La normativa dell'Italia sul benzo(a)pirene era una buona normativa?
Sì. Fin da decreto ministeriale del 25/11/1994. Esso fissava a partire dal 1° gennaio 1999 un valore d a non superare per il benzo(a)pirene nelle città con più di 150 mila abitanti. Tale norma è stata poi incorporata nel decreto legislativo 152/2007. Tale decreto era un vanto per la legislazione italiana in quanto la collocava fra le più avanzate in Europa nel campo degli IPA e del benzo(a)pirene. Imponeva un dovere di intervento in caso di sforamento delbenzo(a)pirene. Fino al fermo dell'impianto industriale, facendo prevalere il diritto alla salute sul profitto.
Cosa ha manomesso il governo con il suo decreto pubblicato il 15 settembre 2010?
Ha abrogato il decreto legislativo 152/2007 che era avanzato e conteneva norme importanti che imponevano di agire subito (e non nel 2013) in caso di sforamento del benzo(a)pirene.
Cosa si può fare ora?
Occorre lanciare una campagna nazionale per il ripristino delle suddette norme abrogate che tutelavano i cittadini in caso di sforamento del benzo(a)pirene. Se abiti in una città con 150 mila abitanti ora non hai più le norme che ti potevano tutelare in caso di sforamento del benzo(a)pirene. Rivolgiti ad un parlamentare che conosci e chiedi che venga ripristinata la normativa abrogata. La legislazione ambientale deve migliorare, non peggiorare. Questo è il principio su cui battere e per cui mobilitarsi.
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In difesa della nostra salute
Continua la "campagna benzo(a)pirene" di PeaceLink per l'abrogazione della legge 155/2010 e il ripristino della precedente, in difesa della salute dei cittadini 15 ottobre 2010 - Carlo Ruberto Continua la campagna di PeaceLink per l’abrogazione del nuovo Decreto Legislativo 155/2010, secondo il quale saranno consentiti sforamenti delle soglie inquinanti nelle città con più di 150mila abitanti, senza che sia necessario prendere alcun provvedimento verso il soggetto inquinatore, a tutela dell’ambiente e della salute del cittadino. PeaceLink chiede di ripristinare inoltre il vecchio DM 25/11/1994 incorporato nel D.Lgs 152/2007, che poneva il limite di concentrazione di benzo(a)pirenenell’aria a 1 ng/m3 e l’obbligo di adeguarsi a tale limite entro il 1999. L’attuale legge invece posticipa il raggiungimento del valore obiettivo per il benzo(a)pirene al 31/12/2012. Lo stesso decreto definisce come valore obiettivo il “livello fissato al fine di evitare, prevenire o ridurre effetti nocivi per la salute umana o per l'ambiente nel suo complesso, da conseguire, ove possibile, entro una data prestabilita”. Sono necessarie alcune premesse. L’Italia è un paese in cui l’emergenza ambientale e sanitaria legata all’inquinamento persiste ormai da decenni, soprattutto in particolari zone. Spesso, infatti, alla consistente urbanizzazione e industrializzazione di alcune aree si accostano caratteristiche geografiche del territorio tali da rendere l’inquinamento particolarmente persistente. Un esempio palese è la pianura padana, una delle regione più inquinate d’Europa assieme all’area dei Paesi Bassi, dove l’abbraccio delle Alpi rende l’aria del nord Italia decisamente “stagnante”; o l’area di Taranto, avvelenata dal suo polo industriale (Ilva, Cementir, raffineria Eni, inceneritore, ecc.) o la zona industriale siciliana di Augusta-Melilli-Priolo, il cosidetto "triangolo della morte". L’Italia, infatti, è sotto procedura di infrazione europea per le elevate concentrazione di polveri sottili nell’aria per aver ignorato l’ennesimo ed ultimo avvertimento inviato dalla Commissione Europea il 5 maggio 2010 (link comunicato). Nonostante questo, il Governo Italiano, con un iter normativo subdolo, ha approvato nel silenzio di ferragosto (precisamente il 13 agosto 2010) il decreto legislativo 155/2010 con cui ha peggiorato pesantemente la normativa non solo sul PM10, ma anche su tutta una serie di ‘microinquinanti’, tra cui il benzo(a)pirene, posticipando dal 1 gennaio 1999 al 31 dicembre 2012 il termine temporale per ottenere la riduzione di questo inquinante nell’aria sotto la soglia di 1 nanogrammo per metro cubo previsto per le città con oltre 150mila abitanti. Il decreto legge, così come il precedente 152/2007, riguarda come detto diversi inquinanti: biossido di zolfo, biossido di azoto, benzene, monossido di carbonio, piombo, il particolato PM10 e PM2.5, ozono, arsenico, cadmio, nichel e benzo(a)pirene.
La campagna di PeaceLink si è concentrata su quest’ultimo, ma il ripristino della precedente normativa andrà ovviamente a coinvolgere tutti gli inquinanti citati. Il benzo(a)pirene infatti è estremamente pericoloso per la salute umana, tanto che la IARC, l’Agenzia Internazione per la Ricerca sul Cancro, lo ha recentemente ‘promosso’ nella classificazione dal Gruppo 2B (possibili cancerogeni) al Gruppo 1, ovvero “cancerogeni per l’uomo”, in quanto ne è stata riconosciuta la sua estrema pericolosità e cancerogenicità senza alcuna ombra di dubbio (scarica la classificazione). Insomma, con questo nuovo decreto legge, il Governo prolunga l’esposizione di milioni di cittadini italiani a un pericoloso cancerogeno, non rispettando inoltre uno dei principi fondanti della Costituzione Italiana, l’Art.32: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività”. Questi e altri sono i motivi per continuare a seguire e sostenere la campagna di PeaceLink per l’abrogazione di questa nefasta legge. È una campagna senza colori e senza partiti. La salute è un un bene di tutti.
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Cresce la preoccupazione per il decreto legislativo 155/2007
Inquinamento da benzo(a)pirene. IAS: “Il Parlamento ripristini le norme a tutela della salute” La IAS (Società Italiana Aerosol) lancia un appello alla comunità scientifica e chiede il ripristino del tetto di 1 nanogrammo a metro cubo per le città con più di 150 mila abitanti 9 novembre 2010 - Daniele Marescotti Un nuovo appello sul rischio cancerogeno del benzo(a)pirene è stato lanciato da scienziati che si occupano di inquinamento atmosferico. Dopo i pediatri che, negli scorsi giorni, avevano scritto a Governo e Parlamento ora è la volta della IAS (Società Italiana di Aerosol). La IAS si occupa di inquinamento atmosferico e in particolare di particelle e corpuscoli in sospensione (aerosol). La IAS invita i parlamentari a ripristinare la precedente normativa sul benzo(a)pirene fissata con decreto legislativo 152/2007. La nuova normativa, e cioè il decreto legislativo 155/2010, fa slittare al 31 dicembre 2012 l'entrata in vigore del valore obiettivo relativo al benzo(a)pirene (1 nanogrammo per metro cubo) anche per le aree urbane con più di 150 mila abitanti. Cresce quindi la preoccupazione della comunità scientifica in relazione a quando disposto dalla legge per l'inquinante in questione che peraltro è fortemente cancerogeno. “La nuova normativa rappresenta un oggettivo arretramento rispetto a quanto finora sviluppato in virtù dell'obiettivo di qualità di 1 nanogrammo per metro cubo a partire dal 1° gennaio 1999”, scri ve nell'appello ai parlamentari l'associazione di cui fanno parte scienziati, professionisti e studenti che si occupano di aerosol atmosferico. Inoltre, spiega la IAS, “risulta cancellata la definizione di ‘obiettivo di qualità’, che ha valore cogente, per mantenere unicamente la definizione meno vincolante di ‘valore obiettivo’, che secondo l'attuale normativa deve essere perseguito mediante tutte le misure a tale fine necessarie che non comportano costi sproporzionati”. Verrebbe così ad essere ulteriormente attenuato il perseguimento di tale valore obiettivo poiché esso non deve comportare, per l'appunto, “costi sproporzionati”. Secondo l'associazione dunque “non vi è una sola ragione plausibile per idimensionare una norma a protezione della salute, in considerazione dei preoccupanti studi presenti nella letteratura scientifica sulla pericolosità del benzo(a)pirene”.
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L'on. Elisabetta Zamparutti appoggia la campagna sul benzo(a)pirene "Il governo riveda le norme peggiorative sul benzo(a)pirene" Presentata una nuova risoluzione per domani. Il testo è stringente e accoglie le richieste di PeaceLink. 12 ottobre 2010 - Alessandro Marescotti
Elisabetta Zamparutti, deputata radicale in Commissione ambiente, annuncia la presentazione di una risoluzione in commissione dove, su iniziativa di Alessandro Bratti (PD), è incardinata una discussione perché sia rivisto il Dlgs benzo(a)pirene. La deputata radicale ha dichiarato: “E’ gravissimo quanto ha fatto il Governo con il decreto legislativo 155/2010 che posticipa dal 1° gen naio 1999 al 31 dicembre 2012 l’obbligo di non sforare il valore di 1 nanogrammo (miliardesimo di grammo) a metro cubo per il benzo(a)pirene, pericolosissima sostanza cancerogena, un evidente favore agli inquinatori, in particolare all’Ilva di Taranto che era all’origine – secondo l’Arpa Puglia – degli sforamenti registrati a Taranto nel quartiere più vicino all’acciaieria.” Elisabetta Zamparutti ha spiegato: “Cosa significa per un bambino respirare un nanogrammo (miliardesimo di grammo) di benzo(a)pirene a metro cubo? Significa inalare un equivalente di oltre 750 sigarette all’anno. Se poi si considera che il benzo(a)pirene è sempre associato ad altri cancerogeni, si arriva ad un impatto cancerogeno di 2750 sigarette annue come ha documentato Peacelink.” La parlamentare radicale ha poi detto: “Bisogna ripristinate le norme di tutela della salute che il governo ha tolto di mezzo abrogando il dlsg 152/2007 e sostituendolo con norme depotenziate contenute nel dlgs 155/2010, intitolato beffardamente “per un’aria più pulita. In particolare vogliamo che:
1) ripristinare, per le aree urbane con oltre 150 mila abitanti, l’obbligo di rispetto dell’obiettivo di qualità a partire dal 1° gennaio 1999;
2) reintrodurre l’obbligo di intervento delle Regioni in caso di superamento dell’obiettivo;
3) reintrodurre, in caso di superamento dell’obiettivo di qualità, il potere del cittadino di denunciare chi inquina e/o chi, avendo l’obbligo istituzionale di intervenire, invece non lo fa”.
http://www.peacelink.it/ecologia/a/32801.html
Conferenza stampa sul benzo(a)pirene. Il resoconto dell'Ansa
(ANSA) - ROMA, 17 NOV - Mille sigarette in un anno per un bambino e un aumento di 9 casi di cancro ogni nanogrammo in piu' nell'aria: questi gli effetti possibili dell'estensione dei limiti del benzo(a)pirene, sostanza cancerogena appartenente alla famiglia degli idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) provenienti da combustioni in impianti termici, centrali termoelettriche e inceneritori e il trasporto veicolare. Da qui la richiesta di ripristinare i limiti avanzata da Elisabetta Zamparutti, deputata radicale del Pd, a margine di una conferenza stampa oggi alla Camera. Due le risoluzioni presentate in Parlamento. La questione, spiega Zamparutti a seguito dell'audizione in commissione Ambiente della Camera dell'associazione 'Peacelink', riguarda 'il decreto legislativo 155/2010, il cosiddetto decreto benzo(a)pirene, che posticipa, in modo inaccettabile, dal primo gennaio 1999 al 31 dicembre 2012 l'obbligo di non sforare il valore di 1 nanogrammo (miliardesimo di grammo) a metro cubo per il benzo(a)pirene'. Cosi', continua, 'il governo ha concesso una sanatoria ai vertici dell'Ilva proprio in coincidenza della loro inchiesta'. Il rispetto dei limiti e', dice la deputata radicale, 'un obbligo per le aree urbane al di sopra dei 150.000 abitanti', ma adesso, in sostanza - avverte - 'hanno sostituito un obiettivo di qualita' con un obiettivo di valore'. L'associazione Peacelink, con il presidente Alessandro Marescotti, nel corso dell'audizione, ha documentato come 'lo sforamento consentito equivale per un bambino a fumare 1.000 sigarette in un anno', oppure come 'ci sia un aumento di 9 casi di cancro ogni nanogrammo di incremento nell'aria', oltre ai rischi di 'incidenza a livello di genoma'. Favorevoli al ripristino dei vecchi limiti, oltre al presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, anche Gianluigi De Gennaro, della Societa' chimica italiana e della Societa' italiana di aerosol. Anche i pediatri si schierano contro l'estensione dei limiti di inquinante, con Anna Maria Moschetti, in rappresentanza delle associazioni di pediatri, della Societa' italiana di pediatria, della Federazione italiana medici pediatri e dell'Associazione culturale pediatri.
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