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    Incisioni rupestri di Foresto  (1604 Click)
    Domenica 3 Aprile 2011 nuovo itinerario con le Guide del Parco
    24/03/2011
    Movie&Sport
    Ambiente
     

    Domenica 3 aprile: Alla scoperta delle incisioni rupestri di Foresto

    Nuovo itinerario all’interno dell’area protetta, passeggiata storica/naturalistica alla scoperta delle peculiarità della Riserva e degli antichi segni lasciati dall'uomo

    prima dell'arrivo dei Romani.

    Il sito di Foresto era già conosciuto durante l'età del bronzo: infatti presso le caverne delle Voute, dentro l'Orrido, scavi eseguiti negli anni '80 hanno portato alla luce reperti fatti risalire al 2500 a.C.

    Nel territorio che andiamo ad esplorare, ad ovest del torrente Rocciamelone che ha dato origine all'Orrido, tra ginepri coccoloni e eliantemi tipici di una flora mediterranea, si leggono ancora sulle rocce i segni lasciati dagli antichi abitanti del luogo, prima dell'arrivo dei Romani. Coppelle, graffiti, uomini e alberi stilizzati stanno ad indicarci che la zona era probabilmente sede di riti religiosi antecedenti il cristianesimo. Dalle nebbie di tempi antichi alla vita sui monti nei secoli a noi più vicini: bealere, goie (cisterne scavate nella roccia), cippi a delimitare i confini di Comuni che oggi non esistono più come quello di Foresto,  che un tempo era autonomo, fornaci per cuocere le pietre ed estrarre la calce, sedi di Congregazioni di Mutuo Soccorso... un patrimonio enorme a testimoniare una civiltà, quella contadina e di montagna ormai scomparsa.

    La gita prende inizio dalla piazza della Chiesa di Foresto. Risalendo il corso del torrente Rocciamelone, percorrendo un'antica mulattiera si giunge, dopo una breve ma erta salita, al pilone della Reina. In prossimità di questo pilone una grande roccia riporta le incisioni di cinque uomini stilizzati, di cui una acefala. La scena che si legge è quella di un antico rito celtico. Proseguendo per sentiero si costeggia la parete dell'Orrido: la vista è mozzafiato sulle pareti a strapiombo. Di fronte si ammira il Truc di San Martino. Non è impossibile osservare qualche esemplare di camoscio abbarbicato sulle cenge. Si giunge così al pilone del Ruciass dove sono presenti antiche coppelle. Salendo ancora si osservano altri petroglifi che riportano segni di un antico alfabeto. Si osserva anche un altare utilizzato, forse, per sacrifici: si notano infatti su di esso coppelle e colatoi.

    Giunti al Moulé du Rourou, si è in prossimità di un luogo probabilmente usato dai sacerdoti Celti, i Druidi perchè qui sono presenti delle querce, alberi considerati sacri. Vi si trova anche una goia, un serbatoio d'acqua scavato nella roccia per contenere le scorte d'acqua; sulla montagna di Foresto sono numerose. Salendo ancora si giunge alla pera dou Luou su cui sono presenti diversi petroglifi analoghi a quelli di altri massi delle Alpi Occidentali interpretati come rune, vale a dire segni magici la cui chiave interpretativa era posseduta da pochi iniziati.

    Dopo pranzo la discesa ci porta verso le Cote, centro abitativo in cui si potrà ammirare una grande e profonda goia oltre ad un edificio adornato da un particolare fregio, simile ad uno stemma il cui significato è oscuro: simbolo del potere abbaziale di San Giusto o mappa delle streghe!

    Sulla strada del ritorno si incontra la casa della Congregazione del Saint Esprit i cui fratelli si prodigarono a partire dal Medio Evo all'assistenza dei malati di peste (dentro l'Orrido osserveremo anche un Lazzaretto), assistendo ammalati e poveri. Le Confraternite erano associazioni laiche di mutuo soccorso. L'edificio in questione veniva probabilmente utilizzato dagli operai durante i lavori sui possedimenti della Confraternita; essa risale agli inizi del '600. Ormai prossimi a Foresto osserviamo un masso erratico che fu anch'esso oggetto di culto ai tempi druidici, come testimoniano alcune tracce di coppelle consunte dalle intemperie: la pera Aguà. Siamo ormai ritornati a Foresto; sulla strada che ci riporta al luogo di partenza potremo ancora leggere l'epigrafe che in un latino poco aulico ricorda il transito dell'Imperatore d'Austria Giuseppe II e del Duca di Savoia e Re Vittorio Amedeo. Il 17 giugno 1769 si fermarono a Foresto per ristorarsi un poco, diretti al forte della Brunetta a Susa.

    Indicazioni pratiche: ritrovo alle 9, a Foresto presso piazza della Chiesa; partenza alle 9,30; alle 12 pranzo al sacco a cura dei partecipanti presso pera de Luou.

    Rientro previsto a Foresto per le 16,30. Il dislivello è di 640 metri; l’escursione è adatta a tutti.

    Prenotazioni: Guide del Parco – 3 Valli, Tel. 0122/ 640069, 320/ 4257106,

    guide.parco.orsiera@ruparpiemonte.it




     
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