Con l’Unità d’Italia, i valdesi sono entrati a pieno titolo nella comunità nazionale. Costretti alla clandestinità nel Medioevo, perseguitati dopo l’adesione nel 1532 alla Riforma protestante, massacrati in Calabria nel 1561 nell’età della Controriforma, obbligati all’abiura o alla fuga, di loro rimaneva un’esigua presenza, relegata tra le montagne del Piemonte occidentale che il governo sabaudo aveva tentato di sradicare definitivamente nel 1686, con l’esilio verso la Svizzera e la Germania. Tre anni dopo, grazie all’appoggio che l’Europa protestante non aveva mai fatto mancare, e con il cambio di alleanze di Vittorio Amedeo II, i valdesi poterono rientrare nelle loro terre, ma per vedere riconosciuti i propri diritti politici e civili (non ancora quelli religiosi) dovettero attendere l’Editto di Emancipazione proclamato da Carlo Alberto nel 1848. Che cosa hanno apportato i valdesi all’Italia postunitaria? Quali sono stati i tratti essenziali dell’evangelismo, i contenuti etici, morali, la visione, le idee, i programmi? Con quali difficoltà hanno dovuto misurarsi? Contro quali pregiudizi e ostilità hanno dovuto lottare? Questo libro lo racconta.
Capitolo I Pietre angolari La Bibbia all’Indice: discrimine tra protestanti e cattolici L’offensiva cattolica La Bibbia nel mondo protestante L’evangelismo risorgimentale La necessità di una rinascita morale
Capitolo II Il linguaggio dell’incontro La stampa e l’editoria valdese La Facoltà valdese di teologia Il Comitato di evangelizzazione Gli «operai della parola»: Colportori Maestre e maestri evangelici Pastori
Capitolo III Far fruttare i talenti e i giorni La rappresentanza politica valdese Imprenditori protestanti e valdesi in Piemonte La massoneria
capitolo IV Decisioni coraggiose L’emigrazione Tra entusiasmi e dissensi Le difficoltà dell’evangelizzazione L’erba che fa seme Abbreviazioni Nota I valdesi in italia oggi
Indice dei nomi Bibliografia Ringraziamenti L’archivio fotografico valdese