Oramai il verdetto sul campionato è definitivo:ad incendiare la lotta per lo scudetto saranno le due milanesi,un derby per la gloria che non si vedeva da diverso tempo. Milan che sembra inarrestabile,Inter che segue passo per passo,attendendo il momento giusto per infilare la stoccata. In mezzo,cinque punti ballerini e una stracittadina che diventerà fondamentale per le sorti dello scudetto. La sfida è lanciata:Allegri contro Leonardo,Eto'o contro Ibrahimovic.
La 28° giornata si apre con l'insolito anticipo del venerdì sera,per la Roma che vola in Ucraina,alla ricerca di un miracolo per continuare l'esperienza in Europa. L'avversaria di turno era tutt'altro che raccomandabile,quel Lecce che in casa mantiene un ruolino di marcia simile alle due squadre meneghine,soprattutto negli ultimi mesi. Al Via del Mare erano inciampati quasi tutti:Milan e Inter ne erano uscite con un pareggio,la Juventus con due gol sul groppone. Gli uomini di Montella giocano una partita discreta,non eccezionale,gestendo il vantaggio scaturito dalla splendida realizzazione di Mirko Vucinic alla mezzora del primo tempo. Ma poi,come al solito,arriva la consueta crisi del minuto settanta,quello che da tutta una stagione determina il calo di condizione dei giallorossi,colpevoli di lasciare sempre ampi segmenti di partita agli avversari:e infatti,puntuale,arriva il pareggio del capitano Giacomazzi a un quarto d'ora dalla fine. La reazione della Roma questa volta è diversa: la squadra si butta in avanti con cuore,quello che permette a Perrotta al 90° di arrivare su una palla morta e rimetterla in mezzo per Borriello. Lo stacco di testa dell'attaccante napoletano è parato da Munari,che però di professione fa il centrocampista. Il rigore,dopo un curioso siparietto fra il centravanti e Pizarro,è tirato dal cileno,che con freddezza spiazza Rosati e corre a festeggiare sotto il settore ospiti,un segno che forse il momento no coi suoi tifosi è passato. Ad ogni modo,per gli ospiti è stato importante mettere in cascina questi tre punti:un pareggio avrebbe significato la fine delle speranze residue di arrivare in Champion's (ma non bisogna dimenticarsi che,sullo 0-1 per la Roma,lo stesso Perrotta compie un intervento all'interno dell'area con la mano che sarebbe potuto essere punito con il rigore,in un'azione che ricordava molto la dinamica del fallo fischiato su Aronica in Milan-Napoli dello scorso lunedì,che sbloccò la partita). Il big match del sabato è quello che vede contrapposte,all'Olimpico di Torino,Juve e Milan: per i bianconeri si profila la terza sconfitta consecutiva,la seconda di seguito in casa,dopo la vittoria con l'Inter,decisamente fuorviante per i giudizi che furono espressi. Capiamo adesso che quella è stata una vittoria di rabbia ed orgoglio,che però non sempre bastano da soli. E così,ancora un ko per un Delneri sempre più discusso e sull'orlo dell'esonero,simbolo di una squadra spenta che non riesce più a ritrovare sè stessa (e ci sta provando in tutte le salse...). Dall'altra parte,il Milan compie uno degli ultimi passi fondamentali per la conquista del tricolore:il gol di Gattuso rappresenta un'ipoteca importante,in attesa del derby decisivo del 3 Aprile. I nerazzurri recuperano una posizione,passando dalla terza alla seconda,in virtù della scoppiettante rimonta interna contro il Genoa,che chiude il primo tempo in vantaggio di un gol,salvo poi prenderne tre in sette minuti,dal cinquantesimo al cinquantasettesimo,ad opera di Pazzini e di Eto'o,scatenato,che firma la doppietta ed inizia a distribuire giocate ed assist,come quello che chiude la partita definitivamente al settantesimo,quando Pandev segna il quarto gol. La (folta) colonia nipponica milanese esplode a cinque minuti dalla fine,quando Yuto Nagatomo,il nuovo idolo in maglia numero 55,fredda nuovamente Eduardo. Serve solo a fini di cronaca e statistica la rete a tempo scaduto di Boselli,oggetto misterioso del Wigan arrivato a Gennaio,che fissa il risultato sul definitivo 5-2. Chi perde una posizione è invece il Napoli,che esce fortemente ridimesionato dopo la sconfitta a San Siro e dopo il pareggio interno a reti bianche di ieri contro il Brescia. Senza le magie del Pocho Lavezzi,la squadra allenata da Mazzarri (ieri nuovamente espulso per polemiche) perde in imprevedibilità ed equilibrio davanti,e il primo a risentirne è il bomber Cavani,mai a segno da quando l'argentino è fuori per squalifica. Le rondinelle di Iachini erano direttamente interessate ad altri scontri che riguardavano la zona salvezza:finiscono in pareggio sia le sfida fra Chievo e Parma (pareggio a reti inviolate) che quella fra Cagliari e Bologna,che con un punto a testa possono dirsi,a quota trentanove e trentasei punti,definitivamente fuori dalla lotta per la retrocessione. Il risultato di giornata è invece la vittoria del Cesena corsaro al Marassi:i bianconeri segnano tre gol in cinque minuti a cavallo fra primo e secondo tempo,con Parolo prima e doppio Giaccherini poi. Il match sembrava essersi chiuso definitivamente,e invece la Samp si fa sotto,ma il suo errore è di concentrare gli sforzi negli ultimi dieci minuti:al minuto ottantadue sulla svista di Antonioli Volta ribadisce in rete,ed è lo stesso difensore che,al novantesimo,si procura un rigore,trasformato da Maccarone. Il forcing finale durante i quattro minuti di recupero è però vano: i tre punti vanno al Cesena,che si porta quartultimo a ventotto punti (in coabitazione col Lecce),e fa sprofondare la Sampdoria in una crisi che sembra senza via d'uscita:trentuno punti per i blucerchiati,e permanenza nella massima serie incredibilmente messa a rischio,per una squadra che ha iniziato la stagione giocando i preliminari di Champion's League,sfiorandola per pochissimo. Sempre per quanto riguarda le zone basse del campionato,risultato importante della Fiorentina,che al Franchi e dopo gli appello di Mihajlovic in settimana si impone nettamente sul Catania:apre Mutu con una doppietta,chiude Gilardino,per il 3-0 definitivo che consegna trentasette punti alla viola,anch'essa interprete di un campionto ambiguo. Le utime due partite di giornata interessavano direttamente la zona Champions:l'Udinese dei miracoli,in una giornata abbastanza opaca contro un Bari che inizia già a pensare a come tornare in A per l'anno prossimo,si impone grazie ad un rigore netto per fallo di Parisi su Sanchez,trasformato dall'infallibile Di Natale,autore della rete numero ventidue in campionato. Il posticipo serale vede contrapposti invece il Palermo reduce dai sette gol presi in casa contro i friulani e dal cambio di guardia in panchina,e la Lazio,che aveva il compito di difendere il quarto posto scippato nel pomeriggio proprio da Guidolin e soci. Serse Cosmi non inizia bene la sua esperienza palermitana:la partita dura diciotto minuti,quelli che servono a Sculli per firmare la doppietta che vale i tre punti.Quarto posto ancora in cassaforte,in attesa del derby della settimana prossima. I verdetti,quindi,sono ancora tutti da venire. Tranne uno:lo scontro fra le milanesi per lo scudetto. Milan e Inter:una questione privata.
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